Lo scorso anno, a settembre, aveva fotografato Monte Cogoni, a Chia: possiamo considerarla una spiaggia libera?, ci si chiedeva. Ieri il suo obiettivo è giunto a Villasimius, ritraendo l’interminabile teoria di stabilimenti balneari sullo spiaggione di Simius. L’immagine postata su Facebook dal fotografo Dietrich Steinmetz è ancora più eloquente di quella dell’anno scorso. Ci sono infatti solo due minuscoli fazzoletti di spiaggia libera gremiti di ombrelloni colorati, che l’autore della foto definisce “sacche di resistenza all’ordine imposto”, contro un enorme spazio di litorale dato in concessione agli stabilimenti balneari.
E come l’anno scorso sul web scoppia il dibattito tra chi è disposto a pagare fior di quattrini per un ombrellone e un lettino su cui stare in tranquillità e chi, invece, ombrellone e lettino se li porta da casa cercandosi una sistemazione gratuita.
Insomma la polemica è servita. E sicuramente non mancherà neppure quest’anno, quella sui bagnanti furbi che colonizzano dalla notte prima con ombrelloni, sdraio e asciugamani le pochissime spiagge libere rimaste in Sardegna a discapito di chi si mette in macchina la mattina presto per una giornata al mare.
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