Nel 2021 in Italia l’ondata di incendi ha bruciato “il triplo degli ettari del 2020”, colpendo soprattutto il Mezzogiorno. La regione più colpita è stata la Sicilia, mentre in Sardegna c’è stato l’incendio più vasto. Ad affermarlo è l’Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, precisando che negli ultimi vent’anni, il 40-50% del territorio colpito da incendio è costituito da foreste. E dato che un terzo del territorio nazionale è ricoperto da foreste (circa 8,5 milioni di ettari), nel 2021 è bruciata in totale una superfice pari allo 0,5%. Per intendersi, quanto il Lago di Garda.
La Sardegna è stata la terza regione, dopo Sicilia e Calabria, più colpita per aree forestali bruciate rispetto al resto d’Italia: nel 2021 è stata interessata da soli 40 eventi – rispetto, ad esempio, ai circa 500 della Sicilia -, ma in un unico incendio, quello di fine luglio nell’area del Montiferru-Planargia, è stato colpito dalle fiamme circa il 63% del totale del territorio interessato da incendi della regione, risultando l’incendio più esteso in tutta Italia in termini di area bruciata. Il rogo ha coinvolto 10 Comuni del Montiferru, provocando ingenti danni economici, sociali e ambientale.
Tra i Comuni maggiormente interessati da incendi, in termini di superficie colpita, Sennariolo è risultato il più impattato, con il 94% della superficie complessiva comunale bruciata. Di questi, quasi il 31% sono di boschi e boscaglie, il 35% di praterie e prati destinati al pascolo e il restante 34 % di altre coperture di suolo (agricolo, urbano). Il dato complessivo mostra come circa il 65% della superficie bruciata del Comune abbia interessato ecosistemi naturali e/o semi-naturali, quali boschi e boscaglie di leccio, macchia mediterranea e aree a pascolo arborato. Tra gli altri segue anche Cuglieri con il 39% del territorio comunale bruciato, di cui oltre metà erano boschi.
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