Mi piacerebbe vivere in una società dove la violenza esercitata verso il prossimo non esistesse. Purtroppo gli episodi di violenza sempre più frequenti e diffusi ci portano a fare delle riflessioni importanti. Una di queste è che le “violenze di genere”, ossia le violenze esercitate verso le donne in quanto tali, rappresentano una triste e frequente realtà.
Altra riflessione importante è che spesso ci troviamo da soli a dover gestire un’aggressione, con i passanti che osservano senza intervenire.
Non dobbiamo dimenticare che il “bisogno di sicurezza” (intesa come sicurezza fisica, morale, di salute, etc. ) è uno dei bisogni primari per l’essere umano, ossia è un bisogno di fondamentale importanza. Quindi il sentirsi sicuri è un’esigenza basilare per l’essere umano.
La domanda che spesso mi viene posta è se una donna possa effettivamente riuscire a difendersi dall’aggressione di un uomo. La mia risposta è sempre la stessa, dipende da quanto è allenata.
L’allenamento è un processo pedagogico-educativo complesso che si concretizza con l’organizzazione dell’esercizio fisico ripetuto in quantità ed intensità. Risulta efficace quando migliorano le capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche dell’atleta.
Un concetto da sottolineare è che la tecnica e l’allenamento non hanno genere: il nostro corpo soggetto ai giusti stimoli migliora a prescindere dal sesso. In un allenamento programmato ed efficace ci si allena andando a reiterare i gesti e le tecniche che effettivamente saranno utili durante le aggressioni.
E’ di fondamentale importanza allenarsi sotto stress e potenziare tutte le capacità motorie. Esattamente come avviene in tanti sport, nei quali i giocatori allenano i gesti tecnici che saranno utili al loro ruolo. Imparare a difendersi è sempre utile: rafforza il corpo e la mente, migliora la nostra autostima e la sicurezza in se stessi.
Maestro Patrizio Loi, c.n. 4°dan, insegnate di Difesa Personale