Era il 14 marzo 1962 quando il principe Karim Aga Khan, insieme ad altri cinque soci – Patrick Guinnes, Felix Bigio, John Duncan Miller, Andrè Ardoin e René Podbielski – dava vita al Consorzio Costa Smeralda. Con la costituzione formale del Consorzio, nasceva un’associazione senza scopo di lucro con l’obiettivo di tutelare la natura, le acque e le tradizioni di un’area unica, garantendo un sostenibile sviluppo urbanistico, territoriale e architettonico della destinazione, impedendo ogni tipo di speculazione edilizia.
La filosofia che ispirò la Costa Smeralda era quella di avere una “regolamentazione interna”. Per la prima volta, infatti, una destinazione turistica decise di imporre delle regole severissime allo sviluppo edilizio. Tutte le costruzioni avrebbero dovuto rispettare precise regole architettoniche, sul colore, sugli spazi da destinare al verde. Il Regolamento imponeva che per ogni albero tagliato ne andassero piantati due. La Costa Smeralda era la prima destinazione del Mediterraneo a fissare ex ante come avrebbe dovuta essere.
Per questo motivo fu istituito un Comitato di Architettura composto dagli architetti Luigi Vietti, Jacques Couëlle, Michele Busiri Vici e Antonio Simon Mossa, incaricato di redigere i piani di sviluppo e di assicurare un costante controllo architettonico dell’area. Lo scopo era quello di garantire la conservazione del patrimonio naturale preesistente e concepire uno stile in grado di coniugare le bellezze naturali con gli elementi della tradizione costruttiva locale.
Il risultato fu la creazione di un paesaggio mediterraneo con basse costruzioni, forme semplici ed irregolari quasi volute dal vento, con archi e materiali locali, come travi di ginepro, granito e colori pastello che ancora oggi è rimasto immutato.
“Sessanta anni fa Il sogno del principe Aga Khan diveniva realtà – commenta Renzo Persico, Presidente del Consorzio Costa Smeralda -. All’epoca della sua fondazione, la Costa Smeralda – che è un marchio registrato e non un toponimo – era come un club privato, una comunità esclusiva, che venne popolata coinvolgendo tutto l’entourage del principe e molti esponenti del jet-set internazionale. Oggi è una destinazione turistica che grazie a chi negli anni ha saputo conservare e migliorare, adeguandola ai cambiamenti sociali, demografici, tecnologici e ambientali, è riuscita a essere un riferimento competitivo di pari passo con l’evoluzione delle esigenze del turismo di lusso Le sue spiagge e il suo mare hanno una bellezza paesaggistica che non ha paragoni oltreoceano e il territorio dell’entroterra conserva la sua anima genuina con la continuità delle sue tradizioni artigianali e gastronomiche, oltre ad offrire un patrimonio culturale e archeologico inestimabile. Un ringraziamento – prosegue Persico – anche alle amministrazioni e istituzioni del territorio per la loro collaborazione in tutti questi anni e per avere saputo, insieme al Consorzio, guardare al bene e al futuro della nostra meravigliosa Costa Smeralda perché noi siamo fruitori temporanei di una dimensione magica che va preservata per le future generazioni”
Nel corso dei 60 anni il Consorzio ha investito molto sul territorio – alimentando l’economia locale di imprese, artigiani e liberi professionisti – per il miglioramento delle infrastrutture del territorio e per il mantenimento degli alti standard qualitativi, così da aumentare il valore degli immobili consortili. Nello specifico, il Consorzio negli ultimi anni ha programmato un importante piano di investimenti con il quale ha già realizzato 9 km di marciapiedi di collegamento tra le diverse località della Costa Smeralda, e una prima isola ecologica interrata. Nei prossimi anni sono previste nuove attività di business dedicate all’accessibilità, alla valorizzazione dell’appartenenza al Consorzio, alle infrastrutture necessarie per accelerare l’innovazione digitale, alla promozione della destinazione, alla tutela del marchio e all’evoluzione della Costa Smeralda in una smart destination. Nel 2019 è stato siglato inoltre un accordo con la scuola di direzione aziendale dell’Università Bocconi di Milano per la redazione annuale del report di sostenibilità aziendale per implementare le attività di salvaguardia dell’ambiente e ridurre progressivamente il proprio impatto ambientale.
Il territorio della Costa Smeralda
Oggi come allora, la Costa Smeralda si estende su un territorio di 3100 ettari, la maggior parte dei quali è nel comune di Arzachena (2400 ettari) e con una parte nel comune di Olbia. La Costa Smeralda è costituita per la maggior parte da verde: 2997 ettari, pari al 95% della superficie complessiva. I confini del Consorzio sono delimitati da due rocce con la scritta Costa Smeralda lungo la Olbia-Porto Cervo e lungo la Porto Cervo-Arzachena.
Il restante 5% della superficie è edificata. I principali centri e luoghi della Costa Smeralda sono Porto Cervo, Porto Cervo Marina, Cala di Volpe, Romazzino, Piccolo Romazzino, Liscia di Vacca, Cala Granu, Pantogia, La Celvia.
Le più importanti costruzioni sono il borgo di Porto Cervo, disegnato dall’architetto Luigi Vietti e costruito nel 1964; l’Hotel Cala di Volpe, disegnato dall’architetto Jacques Couëlle e costruito nel 1962; l’Hotel Cervo e l’Hotel Pitrizza, disegnati dall’architetto Luigi Vietti e costruiti nel 1964; l’Hotel Romazzino, l’hotel Luci di la Muntagna e la chiesa di Stella Maris, disegnati dall’architetto Michele Busiri Vici e costruiti, rispettivamente, nel 1965, nel 1966 e nel 1968.
Tra le principali costruzioni ci sono 744 ville, costruite secondo il metodo del mimetismo. Come esempi di architettura smeraldina possono essere citate Villa La Grotta, disegnata da Couëlle; villa Cerva, disegnata da Vietti; le ville appartenute a Bettina Graziani e Dolores Guinness disegnate da Busiri Vici.
Nelle aree del Consorzio Costa Smeralda ci sono 22 spiagge, le quali vengono curate dal Consorzio Costa Smeralda in virtù di una convenzione decennale con il comune di Arzachena. Tra le spiagge principali ci sono Cala Granu, Grande Pevero, Romazzino, Spiaggia del Principe, Piccolo Romazzino, La Celvia, Liscia Ruja, Cala Petra Ruja. Sono all’interno delle aree della Costa Smeralda, ma non gestite dal Consorzio, le spiagge di Capriccioli e Razza di Juncu.
I Consorziati sono attualmente 3906, proprietari di ville, appartamenti, hotel, ristoranti. La maggior parte dei consorziati è composta da italiani con la presenza di svizzeri, tedeschi, britannici, lussemburghesi, francesi, statunitensi, austriaci.
Il principale consorziato è il gruppo Smeralda Holding, proprietario degli hotel Cala di Volpe, Cervo, Romazzino e Pitrizza, della Marina di Porto Cervo.
Gli eventi previsti per i sessanta anni
Un traguardo questo dei sessant’anni per il quale si è preparato anche il territorio attraverso un’attività di immagine coordinata che ha visto la distribuzione di materiali promozionali con il logo del 60esimo a tutte le boutique consorziate di Porto Cervo (pins, adesivi, t-shirt, logo digitale) oltre alle decorazioni floreali del centro e il numero 60 in ferro battuto posizionato sulle pietre di ingresso Costa Smeralda.
A questo si aggiungono una mostra di 50 fotografie storiche della Costa Smeralda che saranno posizionate nelle vetrine degli esercizi commerciali e una seconda mostra di 30 copertine dei quarant’anni di pubblicazione del Costa Smeralda Magazine che a partire da metà giugno coinvolgerà diverse aree del borgo di Porto Cervo, le mostre sono state sponsorizzate da Smeralda Holding. Altra iniziativa riguarda la partnership con le Poste Italiane per creare l’annullo postale celebrativo che andrà a personalizzare e valorizzare un set di cartoline d’epoca che verrà regalato ai consorziati presenti all’assemblea di luglio.
Per quanto riguarda gli eventi il calendario delle celebrazioni è iniziato a fine maggio con il Premio Costa Smeralda mentre da luglio a settembre avranno luogo concerti, presentazioni di libri con importanti autori della scena letteraria nazionale, talk show giornalistici, feste popolari e diversi eventi per i più piccini. Da segnalare Le Voci della Lirica Internazionale, la grande artista Amii Stewart ad agosto tra gli ospiti della serata di celebrazione della festa dei 60 anni, nella piazzetta principale di Porto Cervo, e Aka7 e Myss Keta per i più giovani. A luglio sarà inoltre presentato un libro dedicato alla Costa Smeralda pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Assouline di New York.
Anche l’Aeroporto Olbia – Costa Smeralda in partnership con il Consorzio Costa Smeralda ha predisposto un’accoglienza particolare di tutti i suoi ospiti per celebrare i 60 anni della Costa Smeralda: un grande tappeto verde con il logo del sessantesimo, un poster luminoso Happy Birthday Costa Smeralda, sponsorizzato da Smeralda Holding, si potranno ammirare le imponenti colonne portanti dell’Area Arrivi rivestite da una spirale adesiva che riproduce in serie il logo del 60esimo. Tutto il personale di terra indosserà la spilla con il logo celebrativo. Inoltre, all’Art-Port Gallery nella sala museale al primo piano dell’Aerostazione e poi al piano terra il Consorzio e la Geasar insieme hanno valorizzato l’archivio fotografico traducendolo in un suggestivo percorso espositivo che mostra come il territorio ai piedi dei Monti di Mola si è sviluppato conservando l’assoluto rispetto delle specificità ambientali. Le immagini restituiscono come in un sogno il passaggio dai toni del bianco/nero dei primi anni Sessanta con la creazione di un modello, uno stile e un linguaggio architettonico unico, che ha portato nel mondo il segno e il nome di “Costa Smeralda”, ai colori brillanti e vividi degli ultimi 10 anni.
“Si celebra un mito, qualcosa che ancora oggi suscita stupore – spiega il Sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda – La Costa Smeralda è una meraviglia internazionale, per quello che è stato costruito è un sistema che ha fatto epoca. Autentici giganti l’hanno fatta nascere, persone lungimiranti. Stare all’apice del successo è ancora più complicato che costruirlo. La Costa Smeralda deve sapersi aprire sempre di più al territorio, verso la nostra cultura millenaria ed enogastronomia, i percorsi naturalistici, per allungare la stagione e proseguire la strada intrapresa verso la sostenibilità”.
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