La Sardegna è l’ultima regione per vaccinazione da Papillomavirus (Hpv). Un dato che preoccupa se si considera che si tratta di un virus a prevalente trasmissione sessuale, classificato come secondo agente patogeno al mondo responsabile del tumore del collo dell’utero nelle donne di età compresa tra i 15 e 44 anni.

La comunità scientifica internazionale e le autorità sanitarie di tutto il mondo, infatti, sono concordi nel definire la prevenzione come la carta vincente per la battaglia contro il cancro da Hpv.  La vaccinazione e la prevenzione secondaria, tramite i test per lo screening per il tumore del collo dell’utero, permetterebbero di curarli efficacemente se identificati tempestivamente.

In Italia la vaccinazione anti-Hpv, pur non rientrando tra quelle obbligatorie è fortemente raccomandata ed è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza secondo la Legge 119/2017.

Dai dati dell’Iss risulta che la copertura nazionale media del vaccino Hpv è al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (95% nel dodicesimo anno di vita) e che, con una popolazione target di 6863 unità, la Sardegna ha una percentuale di individui vaccinati con almeno una dose del 26,87% e una percentuale di vaccinazione Hpv completa che conta solo il 14,99% collocandosi all’ultimo posto tra le regioni italiane.

Certamente questi due anni di pandemia non hanno aiutato, anche se è doveroso riconoscere che il Piano di Prevenzione Vaccinale della Regione Sardegna 2020 -2025 di cui alla D.G.R. n. 50/46 del 28.12.2021 prevede l’offerta gratuita ed attiva dall’ undicesimo anno d’età sino al compimento del ventiseiesimo per le ragazze e i ragazzi, e riguarda anche tutte le donne trattate per lesioni precancerose HPV correlate. “Ma nel passaggio dai Piani Regionali alla loro attuazione è evidente che qualcosa sfugga. Ed è per questo che nella nostra interrogazione – dice la consigliera regionale del PD Rossella Pinna – poniamo l’accento sulla necessità, alla luce dei dati che collocano la Sardegna all’ultimo posto tra le regioni italiane per vaccinati contro Hpv, che  la Regione, coerentemente alle proprie disposizioni, attui ogni opportuna iniziativa che possa incrementare il numero dei vaccinati sia mediante adeguate e tempestive campagne vaccinali che tramite campagne di sensibilizzazione e comunicazione che coinvolgano le famiglie i minori e i giovani fino al ventiseiesimo anno di età, evidenziando l’importanza della vaccinazione e della prevenzione”.

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