“Verrà sancito domani quel riconoscimento per le Isole a lungo auspicato, che porterà alla revisione della normativa europea con l’obiettivo di renderla più rispondente alle sfide dei nostri territori che le situazioni di crisi impreviste, come quella generata dalla pandemia, rendono ancora più critiche”. Così il Presidente della Regione, Christian Solinas, alla vigilia del voto sulla risoluzione Omarjee con la quale, per la prima volta, l’Europarlamento assume un impegno istituzionale a favore della specificità territoriale insulare nelle politiche europee. La risoluzione in votazione domani, chiedendo che le politiche dell’Ue tengano conto delle caratteristiche specifiche delle isole, si propone di arrivare alla definizione di una politica europea comune.
“Le isole dell’Unione europea, pur essendo giuridicamente riconosciute come territori svantaggiati, non beneficiano degli aiuti specifici previsti dai trattati – ha proseguito il presidente Solinas -. Eppure gli svantaggi permanenti derivanti dalla propria condizione geografica non consentono ai territori insulari come la Sardegna pari opportunità di sviluppo e accesso al mercato e producono un incremento dei costi che si traduce in ritardi e debolezze nel processo di sviluppo socio-economico. Negli ultimi anni siamo stati, tra le Isole europee, tra quelle più impegnate a rivendicare un nuovo approccio nella formulazione delle politiche e della legislazione comunitaria. Oggi il frutto di questo lavoro diventa oggetto di un voto del Parlamento Europeo”, ha aggiunto il presidente.
Il governatore sardo ha ricordato anche l’impegno sul fronte nazionale: “Accanto alle azioni messe in campo come Regione sul fronte europeo – ha spiegato – dobbiamo proseguire nel percorso avviato sulle entrate, che grazie agli accordi sanciti nel corso della legislatura con il Governo ha portato alla riduzione di 77milioni l’anno del contributo alla finanza pubblica consentendo alla Sardegna un risparmio di 308 milioni sul prossimo quadriennio, e ha assegnato dal 2021 alla nostra Isola i primi 66 milioni a compensazione dei maggiori oneri sostenuti sulla base della condizione di insularità, che diventano 100 milioni all’anno a regime, sempre come acconto, dal 2022 (266 milioni nel triennio, fino a nuova intesa). La nostra battaglia -prosegue il Presidente – deve continuare non solo nel Parlamento nazionale ma anche a Bruxelles. Occorre infatti una revisione profonda della normativa europea, per renderla più rispondente alle sfide dei nostri territori che le situazioni di crisi impreviste, come quelle attuali, rendono ancora più critiche”.
Capofila del Partenariato delle Regioni insulari periferiche del Mediterraneo – costituito da Sardegna, Baleari, Corsica, Creta, Gozo, Isole Ionie – la Sardegna ha portato la questione insulare al centro dei lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa, partecipando alla definizione del quadro normativo per affrontare le sfide e le esigenze specifiche dei territori insulari. Lo stesso presidente Solinas è stato primo firmatario della proposta delle Isole d’Europa, sostenuta dall’intero Partenariato istituzionale insulare europeo composto anche dalle Isole del Mediterraneo e accolta dal Comitato delle Regioni.
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