C’è un obiettivo: è quello di trasformare la Sardegna in isola totalmente naturale e biologica. La sfida è partita da Ollolai, l’arrivo è previsto per il 2030. Non è un caso che a lanciare la sfida sia il comune che in passato aveva lanciato l’iniziativa “case a un euro”. Ora è nato un Comitato promotore a cui hanno aderito diverse categorie produttive, rappresenti di associazioni e istituzioni.
Per Efisio Arbau, avvocato, presidente del Gal Barbagia e promotore dell’iniziativa si deve “iniziare dalla terra, posto che le rivoluzioni partono da e per la terra, grazie al sentimento che lega l’essere umano al luogo in cui è nato e vive”, come dice al Sole24Ore. Punto di partenza, la necessità di sfatare quello che viene definito un falso mito, ossia che dal biologico non si produce.
“La Sardegna è la prima regione nel Mediterraneo in cui si pratica l’allevamento degli ovini al pascolo” dice Abau, “ed è al settimo posto nella classifica delle Regioni italiane bio con circa 120mila ettari (le aziende agricole sono circa 2mila) ed è sopra la media europea sull’incidenza della superficie biologica sulla Superficie Agricola Utilizzata (SAU) con circa il 10% rispetto ad una media UE di cerca l’8%”.
Obiettivo possibile, dunque. Una sfida lanciata verso il futuro.
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