Prosegue la mobilitazione del lavoratori del Consorzio Camù senza stipendio da mesi e, responsabilmente, ancora impegnati nello svolgimento della loro attività: la decisione di confermare lo stato di agitazione è stata presa ieri sera, dopo la riunione che si è svolta nella sede dell’assessorato comunale alla Cultura con la partecipazione dell’amministrazione, dei sindacati di categoria Fp Cgil e Uil Pa, oltre che dei responsabili del Consorzio.

Quel che è emerso infatti, è che il Comune di Cagliari assicurerà il pagamento diretto delle prossime retribuzioni ma il Consorzio Camù non è in grado di saldare gli arretrati.

La vertenza, che coinvolge l’appalto dei centri culturali del Castello San Michele, Exma, Ghetto, servizi Infopoint e Archivio multimediale della Mem, ha già portato alla proclamazione dello stato di agitazione, lo scorso 20 maggio, per il mancato pagamento della tredicesima 2021 e degli stipendi di gennaio, febbraio, marzo e aprile. Ora, la mobilitazione prosegue per l’inconsistenza degli impegni presi ieri dal Consorzio che, sostanzialmente, ha fatto sapere di non essere in grado di garantire in tempi certi l’erogazione delle quattro retribuzioni, almeno sino a quando non avrà soluzione il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate che ha portato al pignoramento e al conseguente blocco delle fatture da parte del Comune.

I sindacati hanno invece apprezzato l’impegno del Comune a esercitare le sue responsabilità sostitutive e pagare le prossime mensilità secondo le norme del Codice degli appalti e in base al Protocollo sottoscritto di recente con Cgil, Cisl e Uil di Cagliari.

La riunione di ieri è stata l’occasione per rivendicare una costante e tempestiva vigilanza della stazione appaltante nei confronti delle società appaltatrici e, più in generale, per sollevare il tema di un cambio di modello nella gestione complessiva dei servizi per la cultura che, secondo Fp Cgil e Uil Pa, dovrebbe superare il metodo dell’appalto come strumento privilegiato.

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