Anche in Sardegna lo sciopero indetto dalla magistratura contro la riforma dell’ordinamento giudiziario ha riscosso un certo successo. Nella giornata di ieri hanno aderito il 39% delle toghe: su 277 magistrati presenti complessivamente sull’Isola, hanno partecipato in 111.
Circa cinquanta pubblici ministeri e giudicanti si sono ritrovati nell’Aula della Corte d’Assise per spiegare le ragioni della protesta: la riforma Cartabia e la nuova legge elettorale del Csm hanno spinto una buona parte degli “addetti ai lavori” a mobilitarsi.
Tra i punti più criticati c’è la questione della separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudicanti, il cosiddetto “fascicolo personale” e la presenza degli avvocati nei consigli giudiziari per la valutazione dei magistrati.
In prima linea Gaetano Savone, segretario della giunta sezionale dell’Anm in Sardegna, insieme al procuratore di Lanusei Biagio Mazzeo e il magistrato nuorese Andrea Iacopo Ghironi. Per questioni di salute, invece, non è potuto essere presente il neoeletto presidente sardo dell’Anm, Andrea Vacca.
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