È iniziata il 3 maggio e che terminerà il prossimo 27 maggio l’esercitazione Mare Aperto 22, la prima edizione annuale del maggior evento addestrativo della Marina Militare che si svolge due volte all’anno.
Più di 4mila tra donne e uomini di sette nazioni della Nato e oltre sessantacinque tra navi, sommergibili, velivoli ed elicotteri, stanno operando tra l’Adriatico, lo Ionio, il Tirreno e il Canale di Sicilia sviluppando attività che interesseranno anche i territori marittimi circostanti grazie alle capacità di proiezione su terra esprimibile dalla componente anfibia imbarcata. A Cagliari le navi da guerra ormeggiate al porto sono ben nove.
All’esercitazione prendono parte anche diversi velivoli dell’Aeronautica Militare. Le forze in campo si stanno esercitando nel dominio marittimo, nei contesti aereo e terrestre e in quelli dello spazio e della cyber-security, “simulando scenari ad alta intensità e in veloce mutamento attraverso cui verificare le capacità di intervento in svariate aree, dalla prevenzione e il contrasto di traffici illeciti, alla lotta contro minacce convenzionali e asimmetriche ed esplorando nuove combinazioni di impiego delle forze assegnate”, spiegano dalla Marina Militare. Tra queste “l’Expeditionary Advanced Base Operations (EABO), in studio nella US Navy, per estendere il raggio di azione delle forze marittime e controllare così zone di mare strategiche”.
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