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Oltre alle Vele di Scampia e allo Zen di Palermo, c’è anche il quartiere cagliaritano di Sant’Elia tra gli undici luoghi simbolo della periferia italiana dove si vive “ai margini”. La TOP 11 è stata stilata da Domus, la prestigiosa rivista di architettura e design, fondata nel 1928 dall’architetto Gio Ponti e dal padre barnabita Giovanni Semeria.

Gli edifici situati in periferie spesso degradate e conflittuali, sebbene originariamente ispirate ai valori dell’uguaglianza sociale e della dignità dell’abitare – si legge sulla rivista – raccontano storie non sempre a lieto fine del nostro recente passato”.

Ecco la descrizione del quartiere cagliaritano di Sant’Elia.

“Un dedalo di vicoli si snoda tra antiche case di pescatori, un ex lazzaretto – oggi centro culturale – e una chiesa attraversa il quartiere più Meridionale della città a ridosso di una zona paludosa nei pressi del faro – si legge nella rivista -. La posizione marginale rispetto al tessuto urbano ha contribuito a stigmatizzare l’area, popolata principalmente da assegnatari di case popolari, come off-limits e socialmente pericolosa, ma Sant’Elia è uno spazio complesso e difficile da etichettare, dove la brutale asprezza degli edifici in cemento armato convive con il carattere caldo e vivace del borgo più antico”.

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