Non ci sono solo alcool, droghe, risse, schiamazzi e sesso per strada. Da qualche tempo in Sardegna si è consolidata tra i giovani anche la prostituzione digitale. È questa la preoccupante denuncia che arriva dal Direttore dell’Osservatorio Cybrecrime Sardegna Luca Pisano.

“Non esistono statistiche sul fenomeno – scrive l’esperto sulla sua pagina Facebook -. Ma da una prima indagine pilota dell’Osservatorio Cybercrime Sardegna emerge un numero crescente di ragazzine, generalmente dai dodici anni, che hanno fatto commenti o posto domande durante i nostri interventi nelle scuole sarde su OnlyFans, il social network che consente di vendere foto e contenuti espliciti di se stessi. Talvolta porno, altre volte può trattarsi di un dettaglio, il piede o la pancia. Si paga un abbonamento per seguire una persona e i costi (mensili, trimestrali, semestrali o annuali) possono variare dai 4 euro in su. Il fenomeno della prostituzione digitale è inoltre molto presente anche su Telegram: giovani ragazze – impossibile comprendere se sono maggiorenni o minorenni – che offrono (anche 3 euro) fotografie e video di se stesse nude, seminude o intanto che si masturbano, oppure sono coinvolte in atti sessuali con un partner”.

“Questo processo volontario di auto-oggettivazione sessuale non è ovviamente il segnale dell’emancipazione femminile, ma al contrario della subordinazione al maschilismo e ai “valori” del neoliberismo economico che, come sostiene giustamente (almeno per questa dimensione oggetto di analisi) il filosofo russo Aleksandr Dugin, è una forma di totalitarismo che inibisce la capacità di pensare. Ricordando ai genitori che educare non significa solamente comunicare, dialogare e confrontarsi con i figli, ma anche e soprattutto VIGILARE (perché questa è una norma indicata nel codice civile, 2048 c.c), consiglio di parlare del fenomeno della prostituzione digitale con i ragazzi e le ragazze e di controllare il loro cellulare”.

Anche il Procuratore Generale, Luigi Patronaggio, in una intervista pubblicata lo scorso primo maggio sul quotidiano L’Unione Sarda, ha rilevato che: “preoccupa la violenza urbana, coi minorenni sempre più spesso protagonisti e a loro volta vittime di reati via internet e a sfondo sessuale”. Insomma, afferma Luca Pisano, il disagio giovanile cresce.

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