Se vogliamo è una sorta di derby religioso che si terrà più o meno nello stesso periodo: l’inizio di maggio. Mentre a Cagliari fervono i preparativi per la attesissima 366° Festa di Sant’Efisio, anche Sant’Antioco si prepara a celebrare per la 663° volta il suo Santo martire. Quella di Sant’Antioco Martire, Patrono massimo della Sardegna, è infatti la Festa più antica dell’isola che, anche in questo caso, tornerà in presenza dopo due anni di stop legati alla pandemia. Appuntamento da venerdì 29 aprile a lunedì 2 maggio.
Nella cittadina sulcitana cresce l’attesa per il ritorno dei festeggiamenti “di piazza”, sempre nel rispetto delle norme anti Covid-19 e delle indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana. Per ben due anni, infatti, il simulacro del Santo e le sue reliquie sono rimasti all’interno della Basilica, sia per “sa Festa Manna”, che come da tradizione si tiene quindici giorni dopo Pasqua, sia per la festa d’estate, in programma il primo agosto di ogni anno.
“Adesso si torna alla normalità – commenta entusiasta il sindaco Ignazio Locci – abbiamo ardentemente sperato di riuscire ad organizzare una serie di celebrazioni degne del nostro amato Patrono: la Festa di S. Antioco Martire si farà. Non è stato semplice ma ce l’abbiamo fatta: il Comune di Sant’Antioco ha garantito la collaborazione alla Parrocchia, grazie alla volontà del Rettore della Basilica, Don Mario Riu, e del Vescovo della Diocesi di Iglesias, Monsignor Giovanni Paolo Zedda, assumendosi anche l’onere e la responsabilità dell’organizzazione delle processioni. La Festa è per la Comunità antiochense e rappresenta un momento fondamentale che ci consente di lasciarci alle spalle questa brutta pagina. Ringrazio sin da adesso tutti coloro che a vario titolo, a partire dal Centro Commerciale Naturale Welcome to Sant’Antioco fino ad associazioni e volontari, stanno lavorando per predisporla. Addobbiamo, collaboriamo, prepariamoci per sa Festa Manna”.
Folto e intimamente legato alla tradizione il programma di festeggiamenti che prenderanno il via venerdì 29 aprile con l’inaugurazione della mostra “Abiti e vestiti della tradizione” presso il Palazzo del Capitolo, in Piazza De Gasperi (in esposizione fino al 6 maggio): per la prima volta sarà possibile ammirare una serie di abiti e gioielli provenienti da collezioni private.
“Abbiamo atteso tanto – commenta l’Assessore al Turismo Roberta Serrenti – e oggi possiamo ristringere le maglie della nostra Comunità accanto a S. Antioco, tra Fede e Devozione. Per l’occasione ci siamo impegnati per garantire un ricco carnet di appuntamenti: dopo la mostra di venerdì, sabato sarà il turno del Pellegrinaggio de Is Coccois e dell’inaugurazione di Sulkinfiera, musica, tradizione e folclore dalla Sardegna. E ancora: domenica presentazione dell’Infiorata dedicata al Patrono (in Piazza Umberto) e seconda edizione della sfilata delle Traccas provenienti dalla Sardegna. Quest’ultimo evento vuole rappresentare idealmente il pellegrinaggio che le genti provenienti da ogni angolo della Sardegna compivano un tempo per giungere a Sant’Antioco a bordo delle traccas al fine di venerare il Patrono massimo in occasione della Festa. Lunedì, giorno de Sa Festa Manna, sarà il turno prima della Santa Messa presso la Basilica, trasmessa in diretta TV da Videolina, e a seguire della processione solenne per le vie del centro cittadino: il simulacro di Antioco sarà accompagnato da svariati gruppi folcloristici, cavalieri, amazzoni, traccas e suonatori di launeddas. Un’ultima menzione tengo a farla per una novità di questa edizione: stop ai classici fuochi di artificio con i botti e spazio ai fuochi d’artificio musicali. Sappiamo bene quanto gli spettacoli pirotecnici tradizionali disturbino gli animali d’affezione (e non soltanto). Questa nuova modalità musicale, invece, li rende particolarmente belli, luminosi, spettacolari, senza arrecare disturbo ad alcuno. Grazie a quanti collaborano alla riuscita della 663esima edizione. Buona Festa a tutti”.
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