Nell’epoca del politically correct, c’è chi pensa che cancellare la Storia possa essere considerata un’opzione. Doveva tenersi al Museo del Risorgimento di Torino la presentazione del libro “Carlo Felice e i tiranni sabaudi” dello storico Francesco Casula, ma l’incontro alla fine non c’è stato.
Il motivo? Lo riporta l’associazione dei sardi “Antonio Gramsci”, che aveva organizzato l’evento. “Ciò che ci ha fatto restar male – ha spiegato Enzo Cugusi, comopente del direttivo dell’associazione – è stata una richiesta informale di ritoccare il titolo dell’appuntamento perché poteva urtare la sensibilità di qualcuno”.
Ma se nella prima capitale d’Italia si cerca di “ammorbidire” un fatto storico, che vorrebbe riportare alla luce l’autoritarismo della Casa sabauda – specie nei territori di conquista, Sardegna in primis -, nell’Isola c’è chi ha proposto di sostituire la statua di Carlo Felice in piazza Yenne, cuore della città di Cagliari, con altre figure politiche sarde. L’altra faccia della medaglia.
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