Non più tardi di un anno fa – dopo lo stop alle licenze di esportazione per bombe verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti – la situazione era fatta critica e i sindacati hanno iniziato a temere per i circa 200 operatori, tra diretti e indiretti, della fabbrica Rwm di Domusnovas. Ma il conflitto scatenato da Putin in Ucraina sta a quanto pare risollevando le sorti della fabbrica delle bombe di Domusnovas. Da quando è scoppiata la guerra, la multinazionale tedesca che produce armi, carrarmati, bombe e sistemi di puntamento militare, ha visto infatti aumentare il suo valore in Borsa del 149 per cento.

Come annuncia sulla sua pagina FB il giornalista Alessandro Gilioli solo ieri il titolo è salito del 6 e mezzo per cento dopo l’annuncio del suo amministratore delegato Armin Papperger della fornitura di almeno cinquanta carri armati dagli stabilimenti italiani dell’azienda all’esercito ucraino entro le prossime sei settimane. La RWM, oltre sei miliardi di euro di fatturato l’anno, è la stessa azienda che ha fornito fino all’anno scorso le bombe all’Arabia Saudita.

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