Uno studio sul problema dell’insularità della Sardegna, recentemente realizzato dall’Istituto Bruno Leoni, ha quantificato in circa 5.700 euro pro capite il “costo dell’insularità” per la Sardegna: complessivamente circa 9 miliardi di euro l’anno (a fronte di un PIL della regione di circa 20 miliardi di euro).

Da qui la richiesta della Sardegna al Parlamento, contenuta nella proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento nella Costituzione italiana del principio di insularità: azzerare gli attuali svantaggi strutturali legati all’insularità e che sia dunque finalmente consentito ai sardi di competere con pari punti di partenza con tutti gli altri cittadini italiani.

Intanto l’iter parlamentare per il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione prosegue a ritmo spedito: il disegno di legge inizierà l’esame martedì 12 nella Prima Commissione “Affari Costituzionali” del Senato (relatore Garruti, vicepresidente della commissione, M5S).

“Ci prepariamo ad affrontare il secondo giro di boa parlamentare, forti dei risultati fin qui ottenuti e del sostegno ormai conclamato non solo dei deputati e dei senatori sardi ma del Parlamento intero. Abbiamo davanti un percorso ancora da completare, che sperò contiamo di terminare entro luglio”, ha detto Michele Cossa (Comitato per l’insularità).

Il testo è quindi passato nuovamente a Palazzo Madama poiché, trattandosi di un ddl che modifica la Carta costituzionale, sono necessari quattro passaggi, due in ciascuna Camera. “La proposta di legge di iniziativa popolare, partita dal basso e sostenuta da tutta la società civile, corre in Parlamento – spiega Cossa – con l’obiettivo di riportare equilibrio e giustizia nella nostra Costituzione. Siamo pronti, ora più che mai, a portare avanti con decisione e fermezza la battaglia della Sardegna e dei sardi”.

Il 30 marzo, segnando un’altra giornata storica per la proposta di legge di iniziativa popolare, l’Aula della Camera aveva dato il via libera alla modifica all’articolo 119 della Costituzione concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità, già approvata in prima deliberazione dal Senato.

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