In Sardegna crescono gli acquisti della pubblica amministrazione attraverso il MEPA: su oltre 167milioni di euro banditi, più di 83milioni sono stati aggiudicati dalle imprese sarde.
Il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, strumento del Ministero dell’Economia delle Finanze, avviato e gestito da Consip, consente infatti alle P.A. registrate di consultare un catalogo elettronico, confrontare e acquistare i beni e servizi offerti anche dalle imprese sarde abilitate sul sistema.
Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha esaminato i dati Mef-Consip del 2021, nell’Isola, sul totale erogato, di acquisti da parte della pubblica amministrazione, il 50% di questi, 83 milioni e 918mila euro, è stato aggiudicato da realtà regionali attraverso la piattaforma elettronica.
In Sardegna aumentano anche le imprese abilitate, che nel 2021 sono arrivate a essere 4.129 su un totale nazionale di oltre 163mila.
Per ciò che riguarda il valore degli acquisti delle amministrazioni locali a livello provinciale, i numeri più consistenti si rilevano a Cagliari con 69milioni di euro, di cui il 60% è andato verso fornitori locali. Nel capoluogo regionale, si registrano 1.419 imprese abilitate. La seconda posizione è occupata da Sassari, con quasi 47milioni di acquisti da parte della PA, andati per il 42% verso imprese locali (848 abilitate). Ultima, sia per consistenza sia per percentuale, l’Ogliastra: nella provincia più piccola d’Italia, sono stati solo 3milioni e 612mila euro gli acquisti della Pubblica Amministrazione attraverso il MEPA, con il 41% del totale andato verso 181 fornitori locali abilitati.
Nel 2021, a livello nazionale, attraverso il MEPA sono stati acquistati beni e servizi per più di 6 miliardi e 468 milioni di euro. Il dato conferma la crescita esponenziale di uno strumento che oggi rappresenta il principale punto di riferimento delle pubbliche amministrazioni per gli acquisti di importo inferiore alla soglia comunitaria.
Nel 2020, furono 165 i milioni di euro di acquisti da parte della Pubblica Amministrazione, il 48% di questi, circa 79 milioni, vennero aggiudicati da imprese sarde. Nel 2018 in Sardegna vennero banditi appalti per 133milioni, di cui 72 andaro alle imprese sarde, mentre nel 2019 su 151 milioni, 80 andarono alle realtà isolane.
Il MEPA si conferma anche uno strumento pensato soprattutto per coinvolgere le piccole e medie imprese (pmi) nel mercato della domanda pubblica. Il 99% delle aziende abilitate appartengono a questa categoria e quasi 7 imprese su 10 sono microimprese (meno di 10 dipendenti). In tal modo anche i soggetti che non hanno una dimensione sufficiente per partecipare alle grandi gare d’appalto trovano accesso al mercato della domanda pubblica.
Quali sono i prodotti che vengono scambiati sul MePA? Lo decide la Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione, che gestisce la piattaforma informatica. Nel catalogo si trovano, tra gli altri: alimentari, arredi, beni e servizi per la sanità e per la persona, cancelleria e materiali per l’ufficio, combustibili e carburanti, energia, hardware e software e servizi informatici, servizi postali, assicurativi e finanziari, consulenze e servizi professionali e sociali, soluzioni per la scuola, telecomunicazioni, veicoli.
“Anche nel corso di quest’anno, ancora condizionato pesantemente dalla pandemia, sono stati fatti passi avanti in termini di imprese presenti sulla piattaforma e di transazioni – commenta Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – perché questo strumento, assicurando velocità e trasparenza dei processi, garantisce la partecipazione delle piccole imprese negli appalti pubblici e, dall’altra parte, consente alla PA di avvalersi di beni e servizi di qualità locale”. “L’auspicio – continua Lai – è che anche il 2022 in Sardegna possa stabilire un nuovo record di bandi e di aggiudicazioni verso le imprese locali: aumentare il bacino imprenditoriale sardo nel servizio significa avere maggiori possibilità di sviluppo e stimolare la pubblica amministrazione ad avvalersi dei beni e servizi delle imprese locali”.
Per questo, Confartigianato Sardegna, attraverso tutte le sue associazioni territoriali, da tempo, organizza appositi seminari per le imprese e i professionisti che vogliono partecipare al mercato degli appalti pubblici, per far conoscere le piattaforme elettroniche sulle quali operare e candidarsi alla fornitura di beni o servizi per la PA.
“L’attuale normativa – sottolinea Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato – prevede che le procedure di selezione tra i fornitori di beni e servizi alla Pubblica Amministrazione possano avvenire con procedura semplificata tra le imprese iscritte alle piattaforme MEPA e Sardegna CAT”. “Questi strumenti – rimarca il segretario- sono stati pensati con l’obiettivo di razionalizzare la spesa per beni e servizi delle amministrazioni del territorio, di ottimizzare le procedure di acquisto e di supportare il tessuto produttivo locale nell’accesso competitivo al mercato delle pubbliche forniture”.
“Una piattaforma che rappresenta dunque un’opportunità per entrambe le parti – conclude Lai – per questo rinnoviamo l’invito alle imprese sarde a iscriversi e utilizzare il sistema, rivolgendosi alle nostre sedi territoriali per ricevere informazioni e assistenza”.
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