Un team di ricercatori dell’Università di Cagliari ha sviluppato Active label, un’etichetta intelligente, di dimensioni inferiori a un centimetro quadro in grado di avere un forte impatto sul trasporto e la distribuzione dei prodotti agroalimentari.

Il team di guidato da Carlo Ricci opera in Cittadella a Monserrato e ha brevettato il progetto premiato tra i migliori tre d’Italia a Roma. “Ci muoviamo su ambiti inerenti l’ingegneria dei materiali avanzati”. Gli studi fanno parte dei primi contratti denominati Proof of concept: ai ricercatori cagliaritani un primo investimento di 210mila euro. “Abbiamo idee, strutture e figure all’altezza per una sfida molto motivante e competitiva” dice il prorettore Fabrizio Pilo

Active label contiene materiali capaci di individuare le variazioni della temperatura nel tempo e rende possibile – spiega il professor Ricci – la verifica delle condizioni di trasporto e stoccaggio. Ovvero, se è stato rispettato l’intervallo di temperatura ottimale di conservazione, di un determinato materiale edibile o sensibile alla temperatura. Questo permette di certificare la qualità e la sicurezza del prodotto confezionato, consentendo anche di ricalcolare la data di scadenza del bene limitando gli sprechi”.

Il team ha brevettato l’“etichetta intelligente” con successo: a Roma nel 2019 il progetto si è piazzato tra i migliori tre d’Italia. Con un budget operativo duecentodiecimila euro, il percorso si chiude ad agosto e può essere rifinanziato fino a un milione di euro.

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