“La protesta degli autotrasportatori è legittima e comprensibile e va a favore di tutta la comunità in quanto il costo del carburante colpisce tutti (chi più chi meno) indistintamente. Un aumento indiscriminato e non giustificabile, frutto, come certificato anche dai membri del Governo, di speculazioni, quindi di chi cinicamente fa profitto sulla pelle dei lavoratori e dei consumatori”. Lo sostiene Coldiretti Sardegna per voce del presidente e del direttore Battista Cualbu e Luca Saba.
“Come più volte scritto e detto, ma repetita iuvant – aggiungono – ribadiamo piena solidarietà e sostegno a questa battaglia che occorre distinguere nettamente dagli estremismi e le strumentalizzazioni degli infiltrati che niente c’entrano con la protesta ma che hanno fini eversivi e metodi illegittimi con la sola conseguenza di creare divisioni, macchiare e gettare ombre negative su lavoratori come gli autotrasportatori che ci mettono la faccia e soldi e rischiano anche il proprio lavoro e capitale per gridare il proprio disagio e rivendicare giustizia e condizioni che gli consentano di continuare a lavorare. Perché ricordiamo che gli autotrasportatori, cosi come i pastori, gli agricoltori, gli operai e quanti scendono in piazza per rivendicare i propri diritti, di lavoro fanno altro e non gli sfascia vetrine”.
Una distinzione che occorre evidenziare per dare giustizia a chi oggi manifesta pacificamente e che con buon senso ha accolto l’appello del mondo delle campagne, che in questa settimana hanno perso milioni di euro diretti ed indiretti di prodotti soprattutto freschi (ortofrutta, latticini, carni), agricoltori soprattutto ma anche gli allevatori (vedi le perdite dei freschi delle cooperative). Si tratta, come gli autotrasportatori, di padri di famiglia che fanno impresa, alle prese anche loro con il caro materie prime, causa spesso delle speculazioni, che stringono la cinghia per tenere in piedi il capitale. Imprenditori anche loro che comprendono e sostengono la battaglia degli autotrasportatori ma non gli estremismi di chi gli fa buttare mesi di lavoro, pagato a caro prezzo e non gli consente di portare a casa i soldi (pochi) che gli servono per pagare gli studi dei figli, i mutui, e tutte le spese che gli imprenditori conoscono.
“Non ci lasceremo dividere e intimidire dagli sciacalli alleati degli speculatori che fanno soldi sulla disperazione dei lavoratori – affermano Cualbu e Saba -. Per questo, per l’esperienza già provata tante volte dal settore agricolo, a tutela degli autotrasportatori onesti che stanno manifestando, occorre fermare gli eversivi che stanno macchiando una battaglia legittima e sostenuta da tutti i nostri 21mila soci. Siamo al fianco degli autotrasportatori i quali, in seguito al dialogo e la mediazione che abbiamo portato avanti insieme alle Questure e Prefetture dall’inizio della protesta, hanno capito la disperazione degli amici agricoltori e allevatori, consentendo già da ieri di far arrivare i mangimi necessari per l’alimentazione del bestiame e far partire le merci fresche deperibili, soprattutto ortofrutticole evitando che si buttassero al macero tonnellate di cibo”.
“Così come nella nostra cultura sindacale rivendicativa – evidenziano ancora il presidente e il direttore di Coldiretti Sardegna – riteniamo che la manifestazione degli autotrasportatori possa e debba durare sino a quando non raggiungano soddisfazione alle loro rivendicazioni dalle istituzioni, creando chiaramente il disagio necessario per far sentire la propria voce ma evitando che la manifestazione possa essere strumentalizzata da infiltrati che niente c’entrano con la protesta”.
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