“L’ennesimo topolino che partorirà il Governo per illudere i cittadini consumatori e gli operatori dei vari settori. L’ accise mobile è un intervento innocuo e riduttivo che disperde molte risorse”. Così il presidente di Angac/Confasl, Giuseppe Balia, commenta il decreto taglia prezzi, annunciato prima dal premier Draghi e poi varato ieri sera dal Consiglio dei ministri.
La nuova misura riguarda in particolare il taglio del prezzo della benzina di circa 15-20 centesimi, sfruttando il meccanismo dell’accisa mobile. Introdotto con la Finanziaria del 2008, prevede che ogni trimestre un procedimento automatico che in presenza di incrementi di incassi dall’imposta sul valore aggiunto (Iva) “corregge” al ribasso il valore dell’accisa, ovvero l’altra componente fiscale che concorre a determinare il prezzo finale del carburante. In questo modo il costo finale per il consumatore si riduce, mentre lo Stato compensa comunque le sue entrate.
Non tutti, però, hanno accolto con entusiasmo la nuova proposta del Governo. “Bisogna intervenire in maniera strutturale su tutta la filiera – spiega Balia – a partire dall’Europa per evitare che le speculazioni siano a monte dell’architettura dei prezzi (Platts) e per finire agli accordi commerciali che definiscono la modalità e la fissazione del prezzo finale”.
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