“In Sardegna gli operatori del 118 svolgono le proprie mansioni ricevendo i rimborsi delle tariffe orarie scarse e poco dignitose”. Lo afferma la deputata di Coraggio Italia, Lucia Scanu, che annuncia una interrogazione al Ministro della Salute Roberto Speranza. Nel documento a cui il ministro dovrà rispondere per iscritto, si chiede quale intervento possa essere messo in atto, in accordo con la Regione, per garantire l’adeguamento dell’attuale convenzione-tipo alla riforma del terzo settore e la rimeditazione complessiva del sistema di emergenza-urgenza nell’Isola.
I rimborsi per gli operatori sanitari sardi del 118 oscillano dai 13 ai 18 euro a ora contro i 53 euro dei colleghi che lavorano in Lombardia. “La convenzione-tipo vigente in Sardegna prevede un rimborso mensile per il servizio reso che non tiene conto di tutte le reali esigenze necessarie per il corretto espletamento del servizio stesso, per far fronte alle quali gli enti convenzionati vanno incontro a un disavanzo mensile di circa 5.000-7.000 euro”, continua la parlamentare oristanese.
“È necessario – aggiunge Scanu – tenere in considerazione quanto queste persone facciano per ogni singolo cittadino ogni giorno, se prendiamo solo come esempio il periodo pandemico, è certo che il loro lavoro ha subito un incremento: i soccorritori delle associazioni di volontariato e delle cooperative coordinati dall’Areus sono sottoposti anche, a causa dell’epidemia Covid, a turni massacranti che li tengono impegnati anche 24 ore di fila poiché a conclusione dell’uscita i mezzi impiegati devono essere adeguatamente disinfettati e sanificati prima di poter essere riutilizzati: tutto questo a fronte di un’indennità insufficiente all’attività prestata”.
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