Forse è sconosciuta perfino ai cagliaritani. Si trova all’interno dell’area parcheggio di un grande supermercato che si affaccia sul viale Trieste e che confina con la ferrovia.
È la chiesa romanica di San Pietro di San Pietro dei Pescatori, dove furono rinvenute iscrizioni funerarie databili al V-VI secolo d.C., attualmente custodite al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
La chiesa viene citata come “Sanctus Petrus de piscatore” nel documento del 1089 con il quale il giudice di Cagliari donava ai Vittorini una serie di edifici religiosi e, dato che si trovava sulla riva della laguna di Santa Gilla, ha mantenuto questa intitolazione, legandosi fortemente al gremio dei pescatori.
Alla fine dell’XI secolo è riconducibile l’abside in grossi blocchi calcarei, disposta a E. Nel XIII secolo la chiesa subì una ricostruzione secondo modi gotici toscani, cui si conforma la facciata gotica. L’aula è stata interamente ristrutturata in età moderna.
Il fatto che tutti gli epitaffi siano innegabilmente di contenuto cristiano e siano stati ritrovati in punti diversi nell’area di Santa Avendrace ha fatto ipotizzare che nei pressi ci fosse un esteso cimitero utilizzato nella fase di passaggio dal tardo impero al periodo medievale.
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