I giudici sardi dovranno esprimersi sull’aumento folle dei prezzi dei carburanti. Il Codacons, unica associazione italiana a scendere in campo con denunce penali contro il caro-benzina, ha presentato un esposto alle Procure della Repubblica di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Tempio e all’Antitrust chiedendo di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa registrati in regione e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese della Sardegna.

“In questi giorni i listini dei carburanti venduti presso i distributori sono letteralmente fuori controllo, con la benzina che in modalità self viaggia verso i 2,3 euro al litro e costa in media il 39,3 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio sale addirittura del +51,3 per cento” – spiega il presidente Carlo Rienzi Aumenti che, come segnalato oggi 12 marzo anche dal Ministro Cingolani, non apparirebbero giustificati né dalle attuali quotazioni del petrolio, né da riduzioni delle forniture sul territorio legate alla guerra in Ucraina, senza contare che benzina e gasolio venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati mesi fa, a prezzi sensibilmente inferiori.

L’accusa? I rincari sarebbero solo fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese: sarebbero quindi individuati i reati di truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative su merci.

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