Il caro dei carburanti legato al conflitto in Ucraina porterà presto in piazza anche i benzinai che non riescono più a sostenere le spese energetiche e di gestione degli impianti. L’Angac-Confsal – l’associazione dei gestori autonomi di carburanti – che da giorni chiede inutilmente di essere convocata dal Governo – chiama a raccolta la categoria e invita i gestori (comodatari e non) a contattare la segreteria dell’associazione per dare la propria adesione per un eventuale sciopero con nuove forme di protesta.
La settimana scorsa l’associazione aveva scritto al presidente Draghi e ai ministri della Transizione Ecologica e dello Sviluppo Economico, Cingolani e Giorgetti, lamentando una situazione insostenibile. In particolare, denuncia l’Angac/Confsal, “compagnie e retisti scaricano sui gestori i maggiori costi e gli stessi, in base agli incassi che registrano, non riescono più a sostenere le spese energetiche e di gestione“.
L’ Angac/Confsal richiede dunque al Governo interventi urgentissimi sul comparto carburanti, anche e soprattutto a tutela dei gestori e dei consumatori, di sterilizzazione Iva e riduzione accise e/o ritorno dei prezzi amministrati per un periodo di tempo determinato. Chiede inoltre un intervento da parte del governo per una moral suasion verso le compagnie petrolifere che tenda a rivisitare gli accordi commerciali per rivedere margini ed eliminare alcune limitazioni sulla concorrenza, sostegni alla categoria per il forte aumento dei costi fissi trainati dall’energia elettrica, oltre che l’estensione del credito d’imposta su tutti i costi sostenuti per la vendita con transazioni elettroniche dei carburanti.
Ecco dunque la concreta possibilità di un imminente serrata dei benzinai. ANGAC/CONFSAL mette a disposizione il proprio ufficio legale per la tutela gratuita di chi aderisce a tale iniziativa contro ritorsioni da parte della compagnia petrolifera.
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