Ci sono farmaci, garze, pomate per ustioni, pannolini e sterilizzatori. “In questo momento servono soprattutto medicinali. Per il ritorno la rete Anas ha già ricevuto quattrocento richieste”. A dirlo è Claudio Cugusi, cronista e presidente regionale di Anas (Associazione nazionale di azione sociale), che guida la missione nazionale della rete associativa di volontariato che porterà in Ucraina una tonnellata di medicinali per poi condurre in Italia donne e bambini in fuga dalla guerra.

È proprio dall’Isola, infatti, che partirà il primo carico di aiuti verso i civili ucraini, che ormai da una settimana vivono sotto gli attacchi incessanti dei militari russi. 

L’operazione è iniziata questa mattina, quando circa dieci mezzi tra ambulanze, van e fuoristrada, si sono radunati al Dopolavoro Ferroviario a Cagliari. Dopodiché il convoglio è proseguito verso Capoterra, Oristano e Nuoro per digirersi in serata all’imbarco di Olbia. Una volta attraversato il mare, agli aiuti umanitari raccolti si aggiungeranno, tra Bologna e Padova, quelli della rete nazionale Anas.

Intanto al confine polacco è già presente una delegazione Anas, che sta organizzando la raccolta degli aiuti in arrivo e prepara la marcia di ritorno.

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