Il Gruppo d’intervento giuridico ha presentato alla direzione compartimentale marittima di Cagliari atti di opposizione al rilascio delle concessioni demaniali. Al centro, tre centrali eoliche offshore nel Golfo del capoluogo sardo. Coinvolti anche il Ministero della Transizione ecologica, la Regione Sardegna e i Comuni di Cagliari, Quartu, Maracalagonis, Sinnai, Villasimius, Capoterra, Sarroch, Pula, Domus de Maria, Teulada.
Si parla di 126 aerogeneratori in progetto. “Si tratta – spiega il Grig – di una delle più rilevanti conseguenze della volontà ormai di fatto conclamata di voler destinare la Sardegna e i mari sardi al ruolo di piattaforma di produzione energetica”.
Secondo quanto riportato dagli ambientalisti, non è stato nemmeno avviato alcun procedimento di V.I.A. “Oltre il sensibile impatto ambientale e agli impatti sulle attività turistiche – spiega l’associazione ecologista – e sulla navigazione commerciale, assolutamente tuttora non valutati, sarebbe oltremodo assurdo vincolare una così ampia estensione di aree demaniali, di mare territoriale e d’interesse nazionale per così lunghi termini temporali (30 e 40 anni) in assenza di qualsiasi autorizzazione per la realizzazione e la gestione della progettata centrale eolica off shore, in violazione dell’obbligo di congrua motivazione vigente per qualsiasi atto amministrativo”.
“Questo assalto al mare – continua il Grig – sotto il profilo energetico è, purtroppo, conseguenza della scarsa e ben poco adeguata pianificazione delle reali esigenze energetiche, della deficitaria promozione del risparmio di energia, della inadeguata diversificazioni delle fonti di produzione, della mancanza di sistemi di accumulo energetico e, soprattutto, di una efficace individuazione delle aree di rilievo naturalistico, ambientale, paesaggistico sottratte a qualsiasi tipologia di produzione di energia”.
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