Prima pagina L’Italia è in emergenza “umanitaria” | Previsto anche razionamento del gas

L’Italia è in emergenza “umanitaria” | Previsto anche razionamento del gas

Il Cdm ha dichiarato lo stato di emergenza "umanitaria" fino al 31 dicembre 2022. Oltre al supporto all'Ucraina, è prevista una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse energetiche e una riduzione del consumo del gas nelle centrali elettriche italiane

Il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di emergenza “umanitaria” fino al 31 dicembre 2022 per assicurare soccorso e assistenza alla popolazione. “Ha esclusivamente lo scopo di assicurare il massimo aiuto. È un impegno di solidarietà, che non avrà conseguenze per gli italiani. Non cambia la decisione di porre fine il 31 marzo allo stato d’emergenxs per il Covid-19”, ha dichiarato il premier Draghi.

L’Italia quindi si impegna a inviare aiuti all’Ucraina e rafforzare il fronte orientale della NATO. Il Governo, infatti, ha predisposto l’invio di armi e mezzi militari a Kiev. In allerta l’Unità di crisi del Ministero degli Esteri per la tutela degli italiani all’estero e la Protezione civile, che potrebbero intervenire in caso di situazioni umanitarie ancora più difficili.

Tra gli altri punti, il Cdm ha dato via libera a una “maggiore flessibilità nella gestione delle risorse energetiche”. Di questo il premier Draghi aveva già accennato qualcosa nei giorni scorsi, generando un gran dibattito in Sardegna, protagonista di un programma di transizione energetica che vorrebbe smantellare le centrali a carbone per sostituirle con impianti a energie rinnovabili. Oltre all’eolico e al fotovoltaico, si parla anche di idrogeno verde. “La Regione ha già identificato l’idrogeno come vettore energetico strategico nel suo ‘Piano energetico ambientale regionale 2015-2030’ (Pears) e l’accesso al bando offrirebbe l’opportunità di avviare la realizzazione di un’economia supportata dall’idrogeno”, ha affermato l’assessora regionale all’Industria Anita Pili.

Il Governo, però, ha ribadito che in una situazione d’emergenza qual è quella odierna, non c’è spazio per le discussioni. Alcune delle centrali a carbone presenti in Italia – due si trovano proprio in Sardegna – verranno riaperte ed è inoltre prevista una riduzione del consumo di gas nelle centrali elettriche italiane, in vista di un possibile razionamento. Gas che, data la chiusura dei ponti con il principale fornitore russo, verrà spedito dall’Algeria.

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