“Leggete. Ridete. Guardate film. Andate alle feste di compleanno senza sentirvi in colpa. Agire la libertà che abbiamo è il solo modo per ricordarci quanto poco sia scontata ed è anche la migliore critica che possiamo fare a chi – come Salvini e Meloni – ha cercato di farci credere che i paesi dove quella libertà veniva soffocata potessero essere un modello per noi. A cosa porti quel modello ora si vede benissimo”. Lo ha scritto su Instagram la scrittrice e opinionista Michela Murgia a proposito dell’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin.

“Io non so cos’è la guerra – scrive Murgia-. Come tutte le persone cresciute in tempo di pace, l’ho vista solo alla televisione, dove ciò che è vero e ciò che è reale non sono quasi mai la stessa cosa. Quello che sta avvenendo in Ucraina mi lascia dunque incredula e oppressa da un senso di totale impotenza, perché non c’è niente che possa dire o fare per influire su un evento di questa dimensione. Davanti a questa catastrofe – chi può prevederne le conseguenze? – la tentazione sarebbe quella di congelare il futuro e restare incollata tutto il giorno ai notiziari, nutrendo l’ansia e declassando il resto a inezia, che sia leggere un libro, incontrare qualcuno a cena e persino preoccuparsi degli effetti di una cura. Si può continuare a vivere mentre bombardano Kiev? Ha senso oggi fare cose come raccogliere materiale per la rassegna sessista di domenica, festeggiare una traduzione estera o andare al cinema? Forse no, ma se invece lo avesse? Anche al di là del fatto che paralizzare la mia quotidianità non fermerà i colpi di mortaio, c’è una cosa che non voglio dimenticare: la vita che consideriamo normale è tale solo perché siamo in una democrazia. Nella Russia di Putin io non potrei esercitare dissenso contro la discriminazione delle donne sulla libera stampa, perché lì non esiste il diritto al dissenso, né la libera stampa. Nella Russia di Putin non potrei scrivere in un libro le cose che scrivo qui. Se andassi al cinema, non potrei mai vedere i film che vedo qui, perché le arti nei regimi sono sottoposte a censura. Se è quindi vero che non posso fermare la guerra in Ucraina, è vero altrettanto che posso manutenere le possibilità che mi offre la democrazia in cui vivo. Possiamo farlo tuttə. Leggete. Ridete. Guardate film. Andate alle feste di compleanno senza sentirvi in colpa. Agire la libertà che abbiamo è il solo modo per ricordarci quanto poco sia scontata ed è anche la migliore critica che possiamo fare a chi – come Salvini e Meloni – ha cercato di farci credere che i paesi dove quella libertà veniva soffocata potessero essere un modello per noi. A cosa porti quel modello ora si vede benissimo”.

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