Nella notte è iniziata l’offensiva militare russa in Ucraina, con lancio di missili nell’aeroporto di Kiev e centinaia di vittime, anche tra i civili. Intanto gli Usa condannano fermamente la mossa di Putin, minacciando dure sanzioni. L’Europa segue gli alleati oltreoceano.
In Italia le posizioni sono contrastanti: Draghi si accoda al presidente statunitense Biden, approvando la strada delle sanzioni economiche al Cremlino. E così fa il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Ma nel suo partito, c’è chi propone un’alternativa: “Una guerra è da scongiurare a tutti i costi, cerchiamo dialogo” ha dichiarato Giuseppe Conte.
Nel frattempo, gli Usa hanno già trovato una base NATO d’appoggio in Italia. Il 21 febbraio scorso, infatti, è iniziata l’esercitazione marittima Dynamic Manta, che impegnerà undici navi da superficie e quattro sommergibili di nove Paesi NATO nel Mediterraneo centrale. A offrire supporto logistico ci sarà anche la Sicilia: per la base navale si è scelta Augusta, in provincia di Siracusa, mentre per quella aerea si è optato per Sigonella, a Catania.
L’obiettivo dell’esercitazione è quello di garantire l’interoperabilità costante tra forze aeree, di superficie e subacquee nella lotta anti-sommergibile. Nonostante si tratti di un’operazione annuale, come rassicurano i vertici del Comando marittimo alleato della NATO, è difficile oggi non mettere in relazione un dispiegamento di questa portata con quel che sta accadendo in Ucraina.
In Sardegna, per ora, non è previsto alcun appoggio logistico né per la Dynamic Manta né per quanto riguarda l’intervento militare russo in Europa orientale. D’altra parte, dato l’accrescersi delle tensioni tra Usa e Russia, non si può escludere a priori nessuna operazione. Nell’Isola, infatti, son presenti il 60% delle servitù militari di tutto il territorio italiano. Tra queste si contano anche le basi di Capo Teulada e Capo Frasca, oltre all’aeroporto militare a Decimomannu, da cui sono partiti diversi caccia per le operazioni militari in Libia nel 2011. Due anni fa, poi, l’allòra Ministro della Difesa Lorenzo Guerini l’aveva presa in considerazione, ancora una volta, quando la guerra in Libia rischiava di veder coinvolto in primo piano anche il nostro Paese.
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