“Esiste, nel nostro Paese, una trama territoriale importante. Una moltitudine di esperienze municipali capaci di progetto e conflitto. Un’energia locale preziosa, spesso ignorata dalla politica e dai media che contano. Una rete impegnata ogni giorno nella difesa delle proprie comunità e dei propri luoghi. Una mappa puntiforme di casematte che fanno persino fatica a riconoscersi tra di loro”. È questo il nucleo di un nuovo progetto politico, ancora in divenire, presentato sul Manifesto, da Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio Roma VIII, Anita Pirovano, presidente Municipio 9 Milano, Michela Cicculli, consigliera dell’Assemblea capitolina Roma, Rosario Andreozzi, consigliere comunale Napoli. Tra loro c’è anche il consigliere regionale tra le fila dei Progressisti, Massimo Zedda.
Quel che interessa alla formazione emergente sono le nuove connessioni tra rappresentanza, movimenti e territorio, venuti a galla nelle ultime elezioni amministrative. Proprio in questa occasione, infatti, le posizioni più progressiste, fatte di ambientalismo, femminismo, giustizia sociale, e più in generale di inclusione, culturale ed economica, hanno aperto la strada a una nuova possibilità politica.
“Una sinistra rigenerata che si fa interprete di un civismo e di un ecologismo partigiano: centralità della persona, delle comunità, cura, coscienza di luogo e l’ostinata convinzione che per dare senso alla democrazia, soprattutto in tempo di pandemia, serva ancorarla alla vita reale delle cittadine e dei cittadini. Far tornare la democrazia socialmente utile e non un mero esercizio retorico”, scrivono ancora i rappresentanti della nuova formazione progressista.
Ma il progetto politico non coinvolge soltanto le città, i comuni, le circoscrizioni, bensì si rivolge direttamente alle Regioni appellandosi all’autonomia dei territori nel senso più ampio del termine, che coinvolga la collettività intera. “Avviare un percorso per un confederalismo democratico, una piattaforma comune dove pratiche sociali e politiche si incontrino per fare fattor comune nelle sfide contemporanee” è il prossimo step.
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