II prezzo del latte sta andando alle stelle un po’ in tutto il mondo. E l’Italia, purtroppo, non fa eccezione. I produttori lattiero-caseari sono intenzionati a chiedere circa 46 centesimi in più per ogni litro di latte da aprile o maggio. A certificare la situazione economica è stato l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare. L’indice Ismea dei prezzi nel 2021 ha registrato un aumento medio del 7,4% su base annua, con una crescita a doppia cifra a dicembre (+13% rispetto a dicembre 2020).

“A incidere sugli oneri a carico degli allevamenti, oltre ai costi energetici – ha precisato l’istituto – è soprattutto l’alimentazione animale con la mangimistica lievitata del 19% a causa dei rincari dei foraggi (+22%), mangimi semplici (+17%) e composti (+15%). Mentre i prezzi produttivi sono aumentati sensibilmente, quelli corrisposti agli allevatori hanno segnato un rialzo del 2,9% soltanto, che penalizza la redditività del settore. Un aumento, questo, che si ripercuoterà naturalmente sul prezzo di tutti gli altri prodotti a base di latte e nel commercio al dettaglio locale. I latticini potrebbero in effetti diventare leggermente più cari, precisando che presto gli italiani pagheranno di più per yogurt, burro e formaggio. Tra i vari motivi che portano a questo rincaro, vi è sicuramente la crescente domanda globale di prodotti lattiero-caseari, abbinata a un mancato aumento della produzione”.

La produzione di latte nell’UE, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è rimasta stabile per la prima volta nell’ultimo decennio. Un altro fattore che porterà all’incremento dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari va ricercato nell’aumento dei costi agricoli in Italia: i prezzi di fertilizzanti e combustibili aumentati. È quindi necessario anche un adeguamento dei prezzi. Questo aumento è una necessità. Gli agricoltori hanno bisogno di più soldi per coprire costi più elevati.

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