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Sartiglia sì, Sartiglia no, Sartiglia a metà.
La Sartiglia quest’anno si farà ma in formato light. In cartellone solo alcuni momenti, esattamente quattro: la vestizione dei Componidoris nelle sedi dei due Gremi, in via Aristana e via Solferino, a numero chiuso e con accesso contingentato, il corteo e l’incrocio delle spade sotto la stella in piazza Duomo, e della benedizione finale de Su Componidori. Massimo ottanta presenti, tutti rigorosamente seduti. Necessario il super green pass e obbligo di mascherina FFP2 pure all’aperto. Poi è lungo l’elenco di quello che salterà: niente tradizionale corsa della stella, il momento più atteso e niente pariglie. E questo è già un colpo al cuore per il capoluogo oristanese. Niente villaggio Sartiglia, niente balli e concerti, zone ristoro e baracche. Panino e birra, zeppole e vernaccia saranno un ricordo. Appuntamento ad altro anno, incrociando ancora le dita. E guai a ubriacarsi: il pronto soccorso potrebbe avere difficoltà a ricevere altri pazienti. Tempo di covid.

Su Facebook la gente commenta, indignata. Ironizza sugli ospiti, con l’arrivo del Gabibbo e di Roberta Lanfranchi da Paperissima Sprint dopo la gaffe dei giorni scorsi sui pastori sardi. E si domanda: ma a Venezia e Viareggio che succede quest’anno?

Il Carnevale di Viareggio, il più polirico e polemico d’Italia, ritorna nel suo periodo classico a precedere il tempo della Quaresima: sono sei i corsi mascherati, che si alterneranno dal 20 al 27 febbraio e poi dal primo al 12 marzo. E la città toscana si attende il pienone.

Le parate dei grandi carri allegorici non sono previste in Puglia. Il Carnevale di Putignano, per esempio preferisce aspettare e rinvia l’appuntamento all’anno prossimo.

A Venezia 2022 invece, nonostante la programmazione soft per evitare i rischi della pandemia, il Carnevale è già partito col il ‘botto’. Nei primi due giorni di fesra di febbraio sono state registrate oltre 100mila presenze in città, cinquantacinqurmila delle quali domenica scorsa.

La Sartiglia 2022, dal 27 febbraio e l’1 marzo prossimi, più che di zeppole invece profuma di polemica. Calda come non mai.
I commenti continuano: “Che senso ha se comunque fanno la sfilata il corteo e la gente esce tranquillamente e può andare nei locali comprese le discoteche… o non fai niente o la fai”.
C’è poi chi parla del significato della Sartiglia: “L’ingresso contingentato con massimo 80 persone non rispetta assolutamente la tradizione ed è una gravissima discriminazione”.
Da dentro il Carnevale, Marco Dessì, 38 anni, uno dei tamburini, esprime fiducia: “Ripartiamo finalmente e questa è la buona notizia. Certo, mancheranno tanti aspetti della festa, ma la tradizione ricomincia prima di tutto con la vestizione de su Componidori. Incontrarsi, suonare, riprendere quei gesti, celebrare i riti della Sartiglia più profonda e intima, anche se con tutte le limitazioni e senza corsa e pariglie, è già qualcosa per tutti, specie per gli oristanesi”.

Per il prefetto di Oristano, Fabrizio Stelo, è “uno sforzo corale per contemperare il rispetto della tradizione e le misure contro la pandemia”.

E chissà che, come suggerisce la vox populi della rete, non siano solo precauzioni, legittime senza dubbio per una festa che creerà tanti assembramenti e in cui potrà scorrere allegria ma anche tanto alcool. Che ci sia dietro anche una diversa leva economica e politica tra la Sartiglia oristanese e i Carnevali di Venezia e Viareggio?

Nicola Montisci

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