“Lo scorso autunno, in occasione della richiesta di parere di competenza per la realizzazione del posto di avvistamento avifauna, da realizzarsi proprio in corrispondenza del presunto affioramento, la Sabap ha escluso la presenza di elementi di interesse archeologico. Se gli illustri archeologi citati dalla stampa sono entrati in possesso di elementi rilevanti ad oggi non conosciuti sarebbe opportuno portarli scientificamente alla conoscenza prima di tutto degli enti di tutela i quali sono per legge i soggetti eletti per tutte le operazioni di tutela, studio e protezione del patrimonio archeologico. Non mancherà occasione di interloquire nel merito con la Sabap”.
Lo ha detto ieri in Consiglio comunale l’assessora ai Lavori pubblici Gabriella Deidda rispondendo alla interrogazione del consigliere Marcello Polastri e riportando la attuale posizione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari in merito alla presunta scoperta di una reggia nuragica a Monte Urpinu ipotizzata dagli archeologi Giovanni Ugas e Nicola Dessì.
Non sono mancate le polemiche.
“La Soprintendenza Archeologia di Cagliari ha escluso che a Monte Urpinu vi siano elementi di interesse archeologico nel punto in cui due archeologi hanno ipotizzato la presenza di una reggia nuragica”, ha commentato la consigliera comunale dell’opposizione Francesca Mulas Fiori, postando l’intervento dell’assessora. Di diverso avviso lo stesso Polastri che, in sede di replica, si è detto insoddisfatto della risposta dell’assessora e ha chiesto comunque al Comune di avviare le indagini archeologiche a tutela dell’identità della Sardegna. “La Soprintendenza archeologica non si è ancora espressa sul tema, né confermando e neppure smentendo che si tratti (o meno) di un edificio così tanto antico e, come tale, riusato nei millenni – ha poi precisato Polastri su FB -. E’ necessario unirci nel dibattito culturale e interessarci al nostro patrimonio culturale, anche a costo di ammettere che è da sempre davanti ai nostri occhi o sotto ai nostri piedi, e magari non lo meritiamo ancora. Ringrazio anche la Soprintendenza che ho sentito, e che, con i suoi professionisti ministeriali, si esprimerà su questo argomento, dopo un attesissimo sopralluogo a Monte Urpinu”.
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