Non sono andate giù al movimento Italexit Sardegna le dichiarazioni di Dario Giagoni, Coordinatore Regionale della Lega, in merito all’abolizione al Senato del super green pass per i trasporti isolani. Il movimento di Gianluigi Paragone rivendica infatti la paternità della battaglia per il diritto alla mobilità dei sardi sprovvisti di super green pass portata avanti nelle ultime due manifestazioni a Cagliari pass e si scaglia contro la Lega.
“Giagoni della Lega sostiene che “giustizia è fatta”, ma è quel tipo di giustizia in cui da 24 mesi si sono riempiti la bocca a suon di menzogne, dividendo il popolo tra pensanti e non, di aver impedito le cure a chi aveva altre patologie, di aver sostenuto tachipirina e vigile attesa, di non aver impedito che il sistema economico andasse al collasso, di aver costretto con il ricatto del green pass centinaia di migliaia di lavoratori per continuare a svolgere un loro sacrosanto diritto garantito dalla Costituzione”, non le manda a dire Marcello Argiolas, coordinatore regionale del partito di Gianluigi Paragone.
“La Lega è complice di un sistema che dovrà essere messo sotto processo e le prossime elezioni, politiche e regionali, segneranno l’inizio della loro fine”, rincara la dose il vice coordinatore regionale Agostino Marcias: “certo che ci vuole un gran coraggio e una buona dose di faccia tosta per prendersi i meriti di battaglie portate avanti dagli altri. Noi di Italexit, assieme a tutti gli altri partiti politici che non fanno parte dell’arco parlamentare, siamo scesi in piazza per ben due volte mettendoci la faccia, difendendo il sacrosanto diritto di tutti i sardi alla mobilità verso la Penisola. Gli altri invece dov’erano? Rinchiusi dentro il Palazzo nel totale silenzio e nella più totale indifferenza, nonostante le numerose PEC inviate. Ma a quanto pare, pur di non andare contro l’operato del loro premier Mario Draghi, hanno preferito tacere e uscire fuori soltanto al primo segnale di risoluzione. Questi sono convinti di poter continuare a prendere in giro la gente all’infinito, come se i sardi avessero la memoria corta”.
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