È molto difficile che gli antichi guerrieri Shardana, nonostante fossero molto presenti nell’antichità, siano stati tra i protagonisti della celebre conquista di Troia. Se non altro per la reazione incondizionata dei cagliaritani quando gli arriva alle orecchie il termine innominabile con cui viene usualmente definito il quadrupede equino. È assai più probabile invece che Nenno, Lolli e Ninni, versione casteddaia dei Giganti di Mont ‘e Prama, abbiano festeggiato il recente ritrovamento del grande nuraghe quadrilobato di Monte Urpinu con una bella bevuta di Ichnusa non filtrata acquistata ai caddozzoni. Sì perché Nenno, Lolli e Ninni sono i Prama Boys, scanzonati guerrieri sardi, nati dalla penna dell’artista cagliaritana Angela Demontis, che ripercorrono con la spiazzante ironia casteddaia i principali eventi storici della Sardegna antica e moderna.
Figlia d’arte, Angela Demontis è cresciuta nel laboratorio di famiglia (“madre scultrice e ceramista, Dolores Demurtas, e padre pittore e vignettista, Aurelio Demontis, due Maestri d’Arte”).
Il suo progetto – approdato su FB nella seguitissima pagina Monte Prama – Revolution by Angela Demontis – nasce dalla passione per l’arte, ma anche da una profonda conoscenza della storia sarda, unita ad una tagliente ironia tutta cagliaritana. Angela è infatti autrice della mostra “Il Popolo di Bronzo” (che ricostruisce a dimensione reale di abiti, armi ed utensili dei Bronzetti nuragici) e dell’omonimo volume “Il Popolo di Bronzo” (Abiti, armi ed attrezzature dei bronzetti sardi in 100 schede illustrate), edito da Condaghes nel 2005.
I suoi personaggi irriverenti nascono dalla rivisitazione, oltre che ovviamente dei celebri Giganti di Cabras, anche di tanti bronzetti. Come, ad esempio, Jimmy il surfista, uno dei migliori amici dei Prama Boys, che – spiega l’autrice su Fb – è entrato nella leggenda riuscendo a cavalcare l’onda gigante del fantomatico mega tsunami che nell’antichità investì l’isola. “Le sue gesta – scrive Angela – vengono ancora decantate in tutti i villaggi nuragici”.
Ma come nasce l’idea di rivisitare in chiave ironica e irriverente la storia della Sardegna?
“L’idea di raccontare in questo modo la storia sarda è arrivata un giorno di settembre del 2019 mentre ero in panciolle al Poetto – racconta Angela -. Porto con me sempre carta e penna e così è nato il primo Prama Boy. Poi via via li ho animati tutti, pubblicando le vignette e inserendo anche personaggi particolari come il Miceneo spacciatore, lo Shardana ubriacone, il Fenicio affarista. Prendo spunto dalla storia, ma anche da notizie attuali. Ho inventato anche l’oroskopo nuragiko con segni tutti particolari e il personaggio di Mà, la Grande Dea con le sue avventure nel neolitico”.
Dietro l’apparente leggerezza dei personaggi c’è come detto una profonda conoscenza della storia sarda. Ma anche una presa in giro a un certo modo autoreferenziale di trattare il tema della sardità. “Sì, tendo a sdrammatizzare tutto con la satira – commenta sorridendo -. Sono figlia di Aurelio Demontis, pittore e vignettista satirico. Papà collaborò con l’Unione Sarda e TuttoSport, e con Videolina”.
Le vignette di Monte Prama Revolution – in attesa di un editore lungimirante che le pubblichi in un albo a fumetti – diventano così una intelligente presa in giro alla fantarcheologia e a tutto ciò che le ruota attorno.
Ed ecco i Prama Boys che, usciti in stato di visibile ebbrezza da uno “zilleri”, incidono delle lettere a caso in fenicio su una stele di pietra, mandando in tilt i futuri studiosi che secoli dopo si scervelleranno per decifrare i caratteri della famosa Stele di Nora.
“I Prama Boys sono ragazzoni muscolosi un po’ giangalloni che non riconoscono le cosiddette autorità precostituite o chi si dà arie”, spiega la loro creatrice. Insomma, i giganti made in casteddu – palestrati e molto attenti alla cura personale – hanno il tratto caratteristico del classico nenno.
Gaggi ma buoni, come solo i veri cagliaritani sanno essere. “Siamo casteddai – conclude Angela – abbiamo l’ironia nel Dna”.
Per la cronaca, attualmente Nenno – uno dei Prama Boys – è stato rapito e portato prima in Germania, a Berlino, ed ora in Russia dove è in mostra con altri reperti sardi a San Pietroburgo”.
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