La quarta ondata di Covid sta colpendo pesantemente da alcuni giorni il Medio Campidano mettendo in grave crisi tutto il sistema sanitario, già deficitario per una drammatica carenza di personale. Lo sostiene l’organizzazione sindacale FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e sanità) che denuncia la gravissima situazione esistente nell’ospedale “Nostra Signora di Bonaria” di San Gavino Monreale.
“Da circa 2 settimane il Pronto Soccorso è in carenza di personale in quanto molti degli operatori risultano in quarantena, rendendo di fatto il lavoro ulteriormente massacrante, ed esponendone la restante parte ad elevatissimi rischi sia professionali sia di salute lavorativa”, scrivono Giampaolo Mascia, segretario Provinciale FIALS di Sanluri e Giampaolo Cugliara, Segretario Provinciale FIALS di Cagliari. “Pur essendo l’ospedale sangavinese definito “covid free” da ieri il reparto di medicina è stato riconvertito in reparto covid, obbligando il trasferimento dei pazienti negativi nel reparto di chirurgia. Detta situazione emergenziale sarebbe condivisibile se non fosse che la struttura che la ospita, trovandosi al terzo piano dell’ospedale, rende difficoltosa la creazione di percorsi unidirezionali sporco-pulito e zone filtro di vestizione-svestizione; a ciò va aggiunta la costante carenza di personale infermieristico ed oss, che con un’attenta programmazione avrebbe potuto essere, in questi due anni di pandemia, potenziato nei numeri, soprattutto valorizzando la figura dell’operatore socio sanitario, la quale risulta essere immediatamente disponibile nel mercato del lavoro, potendola così introdurre stabilmente nella turnazione notturna in tutti i reparti di assistenza”.
Da questa situazione consegue una grande sofferenza fisica e psichica del personale – evidenzia la Fials – che pone alcune domande: quanto saranno ancora in grado di reggere gli operatori? Quale assistenza sanitaria riusciranno ad erogare in queste condizioni? La sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari viene garantita? Come si può pensare che infermieri ed oss possano stare con la tuta isolante e restanti Dispositivi di Protezione Individuale per l’intero turno di servizio, senza che questo incida negativamente sulle suddette situazioni?
“L’allarme ripetutamente lanciato negli ultimi mesi è stato evidentemente ignorato – evidenziano Mascia e Cugliara -: è sotto gli occhi di tutti, che dopo ben trenta giorni dall’insediamento della nuova Direzione Generale della Asl Medio Campidano, dalla stessa sia arrivato solamente un silenzio assordante. Eppure l’azienda, diversamente da quando era Ats Sardegna, dovrebbe avere autonomia organizzativa, amministrativa e sulla gestione del personale. Ma siamo proprio sicuri sia così? E allora cosa si aspetta a partire con un importante e urgentissimo piano di assunzioni? Nella speranza che la nuova amministrazione sappia comunque invertire la disastrosa rotta finora precedentemente intrapresa, si rimane in attesa, di una positiva, celere e cortese risposta”.
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