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Una Sartiglia “ridimensionata”, che dia spazio ai più giovani e ai tursti che scelgono di visitare la città di Oristano per assistere a una delle manifestazioni più attese dell’anno in Sardegna. Questa è la proposta che il presidente di Legacoop Sardegna, Claudio Atzori, e Legacoop Oristano, Gabriele Chessa, hanno inviato al primo cittadino Andrea Lutzu, alla Fondazione Sartiglia e ai Gremi dei contadini e dei falegnami.

“Stante il calo dei contagi e dei ricoveri in tutto il paese – scrivono i presidenti di Legacoop -, visto il programma di riaperture impostato dal governo nazionale, chiediamo si possano rivedere le scelte già adottate per provare a costruire insieme, in extremis, una ‘Sartiglia possibile’, oltre che sostenibile. Chiaramente non immaginiamo neanche noi una Sartiglia così come l’abbiamo vissuta per tanti anni, con tutti i suoi rituali ed il suo spettacolo, ancor meno con l’abituale vastissima cornice di pubblico nei suoi percorsi. Ma, alla stessa maniera, non troviamo che quella proposta sia coerente con uno scenario sanitario, sociale e normativo profondamente cambiati rispetto allo scorso anno”. D’altronde, mancano ancora ventitré giorni alla partenza e dall’11 febbraio, stando a quanto detto dal Governo, verrà meno anche l’obbligo di mascherine all’aperto e altre restrizioni.

In sintesi, i due rappresentanti sardi di Legacoop propongono di rinunciare allo spettacolo delle pariglie di via Mazzini ma mantenere la Corsa alla stella in via Duomo, riducendo il numero dei partecipanti con la sola presenza dei giovani entro i 25-30 anni e dei turisti con pernottamento presso le strutture ricettive. “I giovani sono coloro che forse hanno patito di più questi due anni di pandemia e restrizioni – continuano Atzori e Chessa -, coloro ai quali ormai da troppi anni il futuro appare negato, motivo per cui non si può negare anche questo presente, in un momento dove le riaperture e le limitazioni rimosse dal decreto del Governo nazionale, ipotizzano quei giorni come giorni di libertà, seppur controllata”.

“Sarebbe un bel messaggio di speranza che porta in sé anche un messaggio culturale”. Ma come fare concretamente? I due presidenti di Legacoop hanno pensato a un piano: chiudere il centro storico sulle vie adiacenti a via Duomo e piazza Eleonora, predisponendo degli ingressi in pochi punti, con la misurazione della temperatura ed il controllo del Green pass, magari con anche l’obbligo della mascherina.

“Anche l’apertura di un hub vaccinale in una delle piazze centrali, nei giorni precedenti la Sartiglia, potrebbe convincere gli ultimi giovani indecisi a vaccinarsi, vista la fiducia ritrovata. Sarebbe anche una straordinaria occasione per rivitalizzare le attività produttive, per rivivere un momento di economia ‘normale’”, proseguono Atzori e Chessa.

Per quanto riguarda la Sartigliedda del lunedì, invece, “si potrebbe invece riservare alle scuole per le fasce d’età entro i 15 anni, o con il normale accompagnamento dei genitori. A contorno dell’area della Sartiglia Giovani 2022, nelle vie restanti del centro storico, si potrebbe animare la città con i suoni della Sartiglia con tamburini e trombettieri (facendo suonare la domenica chi sarà in pista il martedì e viceversa), costruendo una campagna che spinga le generazioni non ricomprese nella Sartiglia Giovani a consumare in sicurezza presso tutte le attività produttive come ristoranti, bar, pizzerie, ma dentro un’atmosfera magica”, concludono.

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