Tutti vestiti di bianco, nella memoria e nel ricordo delle vittime innocenti della strada. Molti cagliaritani si troveranno domenica mattina (alle 9.30) all’ingresso del Parco di Monte Claro per chiedere maggiore sicurezza nelle strade cittadine per gli utenti deboli della strada. La manifestazione pubblica – organizzata da Amici della Bicicletta Cagliari, AFVS Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus, Ciclofficina Sella del Diavolo, Donne in Bici e Micromobilità, Facendo cose a Cagliari, FIAB Cagliari, Green Peace – Gruppo locale Cagliari, Legambiente Sardegna, Mesa Noa Coop food e UTP – Utenti Trasporto Pubblico Sardegna – è stata organizzata in seguito alla tragica morte del piccolo Daniele Ulver, il bambino di quindici mesi investito e ucciso sulle strisce pedonali di via Cadello, che ha drammaticamente e brutalmente posto davanti agli occhi dell’opinione pubblica l’annoso e irrisolto tema della sicurezza stradale.
“La tragedia di via Cadello rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie di episodi drammatici a danno di pedoni sulle strisce pedonali, accaduti a Cagliari nel corso degli ultimi anni – si legge in una nota congiunta -. Quanto accaduto martedì 1° febbraio ci invita a prendere una posizione netta rispetto a due problematiche annose che caratterizzano molte strade della nostra città: quello dell’eccesso di velocità da parte di troppi automobilisti incauti e quello della presenza di strade urbane che sono strutturalmente insicure e pericolose per tutti gli utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti, persone in monopattino, portatori di handicap, famiglie con carrozzine)”.
“Si tratta di due facce della stessa medaglia – proseguono e associazioni -. Nel primo caso, si deve agire sugli individui, promuovendo la cultura del rispetto delle regole e dei limiti di velocità e sulla responsabilità individuale, incrementando al contempo i controlli della polizia municipale su patenti e idoneità alla guida. Nel secondo caso, è necessario agire a monte, sull’organizzazione degli spazi stradali evitando che le strade siano utilizzate come piste di formula uno. A tal proposito, restringimenti della carreggiata, rotatorie, semafori pedonali ed elementi di moderazione del traffico rappresentano soluzioni valide che scoraggiano le persone alla guida di autoveicoli e motocicli di premere sull’acceleratore”.
Le associazioni chiedono dunque alla politica di affrontare il problema una volta per tutte. “Il Sindaco di Cagliari ha sempre dichiarato che la sicurezza stradale è priorità della sua amministrazione ma in quasi tre anni nulla è stato fatto per ridurre il traffico automobilistico e poco si è fatto per la messa in sicurezza delle strade più pericolose della città – conclude la nota -. Servono provvedimenti urgenti per interrompere questa vera e propria strage di innocenti sulle nostre strade. Non solo quanto scritto sopra ma anche incentivando l’utilizzo di mezzi di trasporto più sostenibili come il trasporto pubblico e la bicicletta con infrastrutture apposite (corsie preferenziali e piste ciclabili)”.
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