“Mancano i medici di famiglia. Mancano i medici nel territorio della provincia di Oristano e in molte altre zone della Sardegna. L’allarme ci giunge dai sindaci e dai cittadini, pazienti che restano senza un servizio essenziale di medicina generale. Sono in difficoltà i pazienti, gli amministratori locali e gli stessi medici, sia di medicina generale che di guardia medica, che lavorano in una situazione precaria.” Lo dichiara il deputato Luciano Cadeddu, esponente del Movimento 5 Stelle.
Solo qualche giorno fa, infatti, il dottor Francesco Pala, che operava a Uta e Decimomannu, è stato richiamato in servizio dalla Asl di Cagliari, per non lasciare il territorio scoperto. Ma l’allarme era stato lanciato già l’ottobre scorso da Claudia Zuncheddu della Rete Sarda – Difesa della sanità pubblica: “La carenza è grave nell’area metropolitana di Cagliari – aveva dichiarato Zuncheddu – e drammatica nelle aree interne e nel Nord Sardegna. Numerosi piccoli paesi, spesso assai distanti gli uni dagli altri, sono da anni in stato di abbandono in attesa che l’ATS garantisca i presidi di salute pubblica territoriale in maniera programmata”.
“Alle gravi difficoltà che si registrano nel terralbese si aggiungono le situazioni di emergenza sanitaria delle regioni storiche del Guilcier-Barigadu e della Marmilla”, ha aggiunto il parlamentare pentasellato Cadeddu.
“Grazie all’impegno del sottosegretario Pierpaolo Sileri abbiamo inviato una nota al Ministero della Salute al fine di predisporre tutte le azioni necessarie per risolvere il problema e programmare gli eventuali bandi necessari al fine di garantire la continuità al servizio di medicina di base. In questo momento di difficoltà – conclude Cadeddu – dovuto all’altissimo numero di contagi che vincolano a lunghi tempi di quarantena anche le persone asintomatiche, auspico una revisione delle regole legate al contrasto del Covid”.
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