Oggi si è arrivati alla quarta giornata di confronto tra i partiti di maggioranza e di opposizione per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, che prenderà il posto di Sergio Mattarella. Nel corso degli anni, c’è chi fu eletto al primo turno, come Carlo Azeglio Ciampi e Francesco Cossiga, altri invece, dovettero aspettare ben 23 scrutini, come Giovanni Leone.

Come si sa, anche la Sardegna ebbe i suoi Presidenti della Repubblica. Il primo, eletto nel 1962, fu il sassarese Antonio Segni, su indicazione di Aldo Moro, che non vedeva di buon occhio le manovre del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, miranti alla rielezione del presidente uscente, Giovanni Ronchi. L’elezione di Segni, che era un conservatore, avrebbe assicurato i voti della destra DC e l’apertura al Partito socialista. Fu l’unica volta che un candidato ufficiale dei democristiani alla Presidenza della Repubblica uscì vittorioso dal responso delle urne. E nonostante la battaglia tutta interna al partito, con Gronchi che continuava a ricevere tra i 20 e i 45 voti, mettendo in difficoltà il candidato sardo, Segni la spuntò dopo 9 scrutini con 443 voti su 842.

Nel 1964, Giuseppe Saragat, nato a Torino da padre sanlurese, Giovanni Saragato, ed Ernestina Stratta, fu eletto alla più alta carica dello Stato dopo 21 scrutini. Al primo turno, Saragat fu presentato come candidato comune dei due partiti socialisti, mentre i democristiani e i comunisti avevano puntato, rispettivamente, su Giovanni Leone e Umberto Terracini. Tra le fila della DC, però, emerse una candidatura alternativa: quella di Amintore Fanfani, che si fece via via più convincente. All’ottavo turno, i due partiti socialisti decisero di astenersi e arrivati al decimo, i socialisti del Psi iniziarono a votare per Pietro Nenni, che in seguito divenne candidato comune anche ai socialdemocratici e comunisti. Nel frattempo, Fanfani si era ritirato. Al quindicesimo scrutinio, si ritirò anche Giovanni Leone, e al diciottesimo si arrivò finalmente all’accordo tra democristiani e socialdemocratici per eleggere Saragat, mentre socialisti e comunisti preferivano ancora Nenni. Dopo tre votazioni, fu proprio quest’ultimo a chiedere di far confluire i suoi voti verso lo storico “amico-rivale”, che venne ufficialmente eletto con 646 voti su 963.

Francesco Cossiga fu il primo parlamentare ad essere eletto Presidente della Repubblica dopo un solo scrutinio, impresa che riuscì nuovamente soltanto a Carlo Azeglio Ciampi nel 1999. Il politico sassarese arrivò sullo scranno della più alta carica dello Stato nel 1985, succedendo a Sandro Pertini. Cossiga venne eletto con una larga maggioranza: ben 752 voti su 977, ottenendo, oltre il consenso della sua DC, anche quello di Psi, Pci, Pri, Psdi e Sinistra indipendente. All’età di quasi 57 anni, è stato il più giovane presidente della Repubblica Italiana ad essere eletto.

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