“Oggi, nella Giornata della Memoria, abbiamo il dovere di riflettere e ricordare l’orrore e le atrocità di cui è stato capace l’uomo in un passato che non è poi così lontano da noi, e trovare la forza e la determinazione per far sì che il seme insidioso e aberrante dell’antisemitismo e dell’odio non trovi mai più terreno dove attecchire. Offenderemmo la memoria di tutti quegli innocenti portati alla morte – bambini, donne, uomini, anziani – se consentissimo al presente di mettere da parte il passato. Quella odierna deve essere una giornata di profonda riflessione che ci impegna non solo a tramandare la memoria della Shoah, ma anche a riflettere sulle sue radici e sulle sue terribili conseguenze”. Lo ha detto il presidente della Regione Christian Solinas, in occasione della ricorrenza istituita nel 2000 per commemorare le vittime dell’Olocausto compiuto dalla ferocia nazista e ricordare il sacrificio di tutti coloro che misero a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati, opponendosi al progetto scellerato di sterminio del popolo ebraico.

In questa stessa data di settantasette anni fa i cancelli di Auschwitz venivano aperti dalle truppe sovietiche, che documentarono l’orrore dei campi di concentramento.

“La memoria, per essere tramandata di generazione in generazione, ha bisogno di essere alimentata. Nutriamola con convinzione e determinazione – ha proseguito il presidente – ricordando come l’uomo, nato per dare amare e proteggere la vita, si sia spogliato di ogni principio e valore di umanità e spinto dalla follia del totalitarismo razziale sia stato capace di costruire e perseguire la morte”.

Rivolgendosi ai giovani sardi il presidente Solinas ha sottolineato l’urgenza di costruire ponti contro la violenza e della necessità, sempre viva e impellente, di alimentare la cultura del dialogo e la pace: “Il futuro è nelle vostre mani – dice il presidente -, siate capaci di costruirlo basando le vostre azioni sul rispetto gli uni degli altri, debellando una volta per tutte il germe dell’antisemitismo, della discriminazione, dell’intolleranza, per la creazione di una società libera e aperta, improntata al rispetto della dignità di ogni essere umano e che sappia fare della pace e della fratellanza valori vivi, imprescindibili e insuperabili”.

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