L’obbligo dei sardi di lasciare l’isola solo con il Green pass rafforzato è una violazione del diritto di circolare liberamente. Per questo gli indipendentisti di iRS, ProgReS e Torra hanno presentato oggi un esposto alla Procura di Sassari.
Secondo gli esponenti delle tre forze politiche indipendentiste i sardi sarebbero penalizzati in quanto non hanno, come gli altri italiani, la possibilità di spostarsi da una regione all’altra. Un tampone rapido prima dell’imbarco rappresenterebbe – viceversa – “una forma di precauzione sanitaria decisamente più valida rispetto a quella offerta dalla certificazione verde ottenuta per aver effettuato la vaccinazione o per aver contratto il virus, la quale non può certo assicurare che il soggetto che ne abbia possesso non sia positivo e in grado quindi di contagiare un numero indeterminato di persone”.
“La norma in vigore è illogica ancor prima che discriminatoria: infatti non solo non salvaguarda il bene della salute della collettività ma è tale da determinare una inaccettabile disuguaglianza tra cittadini in base al luogo in cui essi abitano”, sostengono iRS, ProgReS e Torra che si rivolgono ai rappresentanti della politica sarda. “Sono riusciti a farsi superare in determinazione e autorevolezza persino dai sindaci delle piccole isole i quali, in rappresentanza di poche centinaia di persone, hanno sin da subito denunciato la discriminazione dei propri cittadini ottenendo per essi in poche ore alcune deroghe dallo Stato”. Ora gli indipendentisti sono pronti a adire anche a Parlamento, Commissione e Consiglio d’Europa, nonchè al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
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