Francesco è un ragazzo dell’hinterland di Cagliari che sulla sua pagina Facebook ha scritto un post terribile, in cui racconta di essere stato aggredito (ma la storia avrebbe potuto avere altri risvolti tragici) da alcuni energumeni che prima di uscire di casa si sono armati di coltello. In pieno centro, nel capoluogo cittadino, a viso scoperto, hanno provato a colpirlo. La cronaca della vicenda è agghiacciante. Ecco come la descrive il malcapitato protagonista:
“Intorno alle 21,30 di sabato 8 gennaio stavo camminando sulla Largo Carlo Felice (lato Rinascente) insieme ad un mio amico stavamo raggiungendo il nostro gruppo di amici in un locale di Piazza Yenne.
Appena son giunto in prossimità del ristorante giapponese “Sushi Gohan”, notavo delle facce dei passanti infastiditi dagli schiamazzi, ma era difficile comprendere cosa stesse succedendo.
Più salivo il marciapiede, più vedevo i visi delle ragazze che passavano scocciate dal comportamento di alcuni personaggi che le stavano probabilmente importunando.
All’altezza della Banca UniCredit, un ragazzo di circa 18-20 anni alto 1 metro e ottanta a volto scoperto senza mascherina, che era seduto di fronte al davanzale del bancomat, si alza improvvisamente, e incomincia a correre verso la mia direzione, colpendo prima di striscio diverse persone.
La situazione era a me incomprensibile, in una manciata di microsecondi l’unica cosa che avevo capito è che la persona che si stava dirigendo veementemente contro di me, io non la conoscevo affatto, non l’avevo mai vista prima d’ora.
Appena ho realizzato, mi sono subito fermato, e il giovane in corsa ha urtato contro di me, e lui è caduto rovinosamente sul marciapiede.
Nel mentre il suo compare, probabilmente suo coetaneo e amico, tira fuori un’arma da taglio a serramanico, e tenta di accoltellare me e il mio amico.
Io prontamente ho preso le distanze e ho invitato a lui di mollare l’arma, nel mentre lui ha continuato a maneggiare pericolosamente il coltello cercando di colpirmi.
Alla fine i due giovani italiani con uno spiccato accento cagliaritano si sono dileguati tra le vie della città.
Dall’evento traggo alcune riflessioni importanti.
Tutti noi persone comuni, non girovaghiamo di sabato in possesso di armi bianche per le vie del centro storico di una città, a meno che appunto non si vogliano utilizzare scientemente per aggredire o uccidere qualcuno.
Le nostre vite dal nulla possono cambiare per sempre, mentre andiamo felici in un locale per mangiarci la pizza con i nostri amici, dei completi sconosciuti possono liberamente infilzarti un coltello per nessun apparente motivo.
Un appello a chi ha ruolo di amministrazione nel capoluogo.
Il fattaccio di ieri apre un tema sicurezza nella città di Cagliari, occorre ripensare le politiche securitarie in un’ottica di repressione e prevenzione: è necessario urgentemente istituire un presidio fisso h24 delle forze dell’ordine nei punti nevralgici della città e occorre ripristinare l’operazione “strade sicure”.
L’area dell’accaduto è videosorvegliata, cosciente dell’eccellente lavoro di indagini delle nostre forze di polizia, i due teppistelli avranno presto un nome e un cognome. Mi auguro in una pena esemplare, ora basta con l’impunità.
Oggi mi capacito che la serata di ieri si è conclusa un grande spavento e che grazie alla mia reazione ragionata e a sangue freddo, ho evitato che del sangue potesse macchiare la via principale del capoluogo della Sardegna”.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it
