Pier Luigi Erre ha 33 anni, è un tecnologo alimentare originario di Alghero ma ora residente in Liguria. Sabato scorso si trovava a Torino, in via Genova, per lavoro, proprio quando è crollata la gru in cui sono rimasti uccisi tre operai: Roberto Peretto, Marco Pozzetti e Filippo Falotico. In quel momento, la gru ha schiacciato la sua auto.

Il giovane ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, in cui ha raccontato che “a un tratto ha sentito un rumore, un boato”. Non avendo capito di cosa si trattasse, ha accellerato d’istinto e, continua l’intervistato, qualcosa ha colpito il tetto dell’auto sul lato del guidatore. Gli airbag sono esplosi e la portiera è volata via. Pier Luigi si è spinto indietro contro il sedile. “In un secondo mi è passata tutta la vita davanti e ho pensato che non ce l’avrei fatta, racconta ancora al Corriere.

Dopodiché è sceso dall’abitacolo e si è reso conto della tragedia appena sfiorata. Di fronte a lui, i tre corpi senza vita degli operai, “un’immagine che continuo ad avere davanti agli occhi”, continua il tecnologo algherese.

Un incidente che gli sarebbe potuto costare la vita. Dopo il ricovero in ospedale, ha ricevuto una prognosi di sessanta giorni con una vertebra rotta, affaticamento nella respirazione e diverse contusioni. “Mi ritengo più che fortunato”, conclude l’intervistato.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it