Il mondo immaginifico di Maria Lai, poliedrica artista sarda di chiara fama internazionale, sarà dal 23 dicembre in mostra all’Aeroporto di Cagliari per un’iniziativa culturale nata dalla collaborazione tra Sogaer e Fondazione Maria Lai. L’esposizione, che accoglierà passeggeri e visitatori del ‘Mario Mameli’ fino al 26 febbraio prossimo nei locali della Cagliari Airport Library, la biblioteca dell’aeroporto, ruota intorno a sette opere realizzate dall’artista di Ulassai mediante l’utilizzo di materiali eterogenei che la stessa ha scelto per veicolare il suo messaggio.

“Il viaggio è la casa. Non solo la mia casa, ma quella di tutti noi. Siamo sulla terra, che gira a circa trenta chilometri al secondo, in un viaggio che è pur sempre un viaggio speciale, dove non si distingue la partenza dal ritorno. La vera nostalgia non è quella per un’isola. È l’ansia di infinito”, diceva Maria Lai, parlando di viaggi e di Sardegna. La scelta di Sogaer e della Fondazione Maria Lai infatti non è casuale: esporre in aeroporto le sue opere le fa dialogare proprio con chi parte e chi arriva sull’Isola evocando altri tipi di viaggio, altri modi per entrare in relazione con il mondo e con l’arte che lo rappresenta.

Il bronzo, la stoffa, il legno, la carta, il filo, l’inchiostro, la terracotta, la sabbia costituiscono il lessico unico e inimitabile del linguaggio di Maria Lai che, mettendo in costante relazione le tradizioni locali con i codici globali, il mondo classico con il contesto contemporaneo, l’artista e il suo pubblico, sono funzionali a un racconto mai uguale a se stesso, a una ricerca di armonia basata sullo scambio e sulla interconnessione fra gli individui.

Parole e materiali vengono cuciti insieme dal filo dell’arista ulassese, simbolicamente e non, per assumere un significato che, a otto anni dalla sua scomparsa, resta incredibilmente attuale. Le opere esposte, per le quali Sogaer ringrazia l’Archivio Maria Lai, saranno: “Divento Onda”, un ibro di stoffa; “Capretta”, scultura in bronzo patinato; il telo “2000 Natali di guerra”; il presepio 1956/92 realizzato in stoffa, legno, filo, terracotta, china, vernice; “2000 Natali di guerra”, tre serigrafie con intervento.

I vertici di Sogaer, nel presentare al pubblico la nuova mostra, hanno ribadito l’importanza di offrire ai turisti e ai sardi stessi in visita al ‘Mario Mameli’, l’opportunità di beneficiare di iniziative culturali di qualità, in grado di stimolare interesse nei confronti dell’Isola e del suo patrimonio storico e artistico, spesso ancora poco conosciuto dal grande pubblico.

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