Il cosiddetto Patto di Integrità, introdotto nel 2012, è uno degli strumenti essenziali per contrastare la corruzione nel settore degli appalti pubblici. A Cagliari Transparency Italia sta per concludere una sperimentazione del patto sui fondi europei: un progetto rilevante per il controllo dei fondi dedicati alle opere pubbliche che può essere replicato in qualsiasi gara d’appalto. L’associazione lo sottolinea oggi, mentre in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale contro la Corruzione, indetta dalle Nazioni Unite per ricordare quanto sia importante contrastare questo gravissimo problema.
“Quest’anno la giornata ricorre nuovamente in una fase particolare – evidenzia Transparcency Italia -. Nei periodi di emergenza come quello che stiamo ancora vivendo, la corruzione tende a insinuarsi con maggiore facilità e i controlli sotto il profilo della legalità diminuiscono. Tuttavia, non dovrebbe essere così e non dovrebbe essere così tanto più durante la ricostruzione. L’arrivo dei fondi legati al PNRR e la loro gestione è un momento cruciale per lo sviluppo del nostro Paese e non possono essere ammessi sprechi”.
Esistono comunque degli strumenti per contrastare queste pratiche deleterie e che potrebbero servire per un’attuazione del PNRR in modo trasparente ed efficiente.
Innazitutto, il whistleblowing, che permette l’emersione di illeciti prima che questi possano comprometterci. Anche durante la pandemia Transparency Italia non ha smesso di offrire il proprio supporto, sia ai cittadini e anche ai sanitari, attraverso la piattaforma digitale ALAC. Grazie invece alla piattaforma Whistleblowing PA le Pubbliche Amministrazioni possono beneficiare di un sistema informatico per dialogare con i segnalanti. Nonostante l’Italia abbia una buona legge in tutela dei whistleblower, ancora non è stata trasposta la Direttiva europea il cui termine per la trasposizione scade tra pochi giorni.
Un altro strumento essenziale nel contrasto alla corruzione nel settore degli appalti pubblici è come detto il Patto d’Integrità. La sperimentazione che Transparency Italia sta per concludere a Cagliari è proprio sui fondi europei, ed è un progetto rilevante per il controllo dei fondi dedicati alle opere pubbliche che può essere replicato in qualsiasi gara d’appalto.
Anche la regolamentazione del lobbying in Italia rimane un problema, non essendoci una legge che regola l’attività dei lobbisti. Per questo Transparency Italia ha aderito alla coalizione lobbying4change, con l’obiettivo di fare approvare in Parlamento la proposta di legge sulla regolamentazione delle lobby. Al momento la proposta è in attesa di essere discussa alla Camera dopo l’approvazione in Commissione, che però ha deciso di escludere Confindustria e i sindacati dagli obblighi di trasparenza.
Infine, la campagna #datibenecomune nata per chiedere l’apertura dei dati sul Covid-19, ha ottenuto un fortissimo sostegno sia dalle organizzazioni che sono oltre 250 che da 53.000 cittadini, e focalizzerà adesso le proprie azioni sulla trasparenza dei dati legati al PNRR.
“Questo 2021 è stato pieno di sfide per noi, ma da queste sfide ne abbiamo tratto punti di forza da cui crescere e rafforzare il nostro lavoro e i nostri sforzi – spiega Giovanni Colombo, direttore di Transparency International Italia – Questo è stato reso possibile soprattutto grazie alle persone che ci hanno sostenuto e agli enti pubblici e privati che si sono affidati a noi e con i quali abbiamo avviato proficue collaborazioni.”
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