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Non si è placata l’indignazione dei social sulla descrizione “classista” del Liceo Scientifico Pacinotti. Anzi. E’ raddoppiata. Per dimostrare che il riferimento alla classe sociale agiata degli alunni è comune a tante altre scuole (i dettami ministeriali prescrivono che sia descritto il contesto sociale in cui opera l’istituto), in molti – nei giorni passati – hanno postato anche la descrizione degli studenti fatta da un altra scuola superiore top di Cagliari: il liceo classico Dettori.

Ebbene, come si evince da questo  screenshot, anche il background degli studenti del Dettori è molto rassicurante per i genitori degli aspiranti alunni: a detta dei compilatori della presentazione gli studenti appartengono per o più a famiglie di estrazione socio culturale medio alta e con una situazione economica che non presenta situazioni di profondo svantaggio. Insomma, quanto di meglio una famiglia della medio alta borghesia cagliaritana possa sperare per l’educazione del proprio rampollo.

Attendiamo ora lo screenshot delle descrizioni di altre scuole cagliaritane per capire che la minestra probabilmente non cambia. Ma, al di là delle indignazioni da social network, iniziamo a prendere in considerazione il fatto che la nostra scuola è lo specchio di una società che continua ad essere fortemente classista: chi nasce in un contesto complesso e difficile ha infinitamente meno possibilità rispetto chi può vantare una “estrazione socio culturale medio alta”. Le scuole non fanno altro che mettere nero su bianco questa divisione.

Un suggerimento per chi dovrà compilare le prossime presentazioni (ligie ovviamente ai dettami del Miur) potrebbe comunque esser quello di tenere a mente due articoli della Carta Costituzionale che dovrebbero essere un cardine fondamentale per l’educazione dei nostri figli e la costruzione di una società vagamente meno classista.

L’articolo 3, che impone alla Repubblica Italiana di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione alla vita politica, economica e sociale del nostro Paese. E l’articolo 34 che prescrive che i capaci e meritevoli abbiano diritto di raggiungere i più alti gradi di studio anche se privi di mezzi.

Magari, nella presentazione delle scuole cittadine, oltre alla descrizione del contesto socio culturale potrebbero essere evidenziati anche questi obiettivi: perché dalla scuola si possa partire per costruire una società meno classista.

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