Prosegue la situazione di criticità in cui versa la Cardiologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro, con il reparto che rischia l’imminente chiusura. A ribadire l’allarme è Roberto Deriu, consigliere regionale del Partito Democratico, primo firmatario di una interpellanza presentata in queste ore alla Regione, sottoscritta da tutto il Centrosinistra e dai consiglieri del Movimento 5 Stelle.
“L’ospedale San Francesco di Nuoro si trova in gravissima difficoltà, soprattutto per quanto riguarda la mancata copertura del fabbisogno necessario di medici cardiologi all’interno del reparto”, denuncia Deriu. I problemi sono stati già posti all’attenzione del Presidente della Regione e dell’Assessore alla sanità con due interrogazioni (n. 895/A e 1018/A) presentate nei mesi scorsi dallo stesso Deriu e dai consiglieri del Centrosinistra.
“In risposta all’istanza di accesso agli atti presentata il 21 settembre 2021 – spiega il dem – l’ATS e la direzione generale dell’assessorato alla sanità hanno confermato i dati che noi avevamo ipotizzato nelle precedenti interrogazioni riguardanti la drammatica situazione della Cardiologia del San Francesco”. Dati che certificano che il reparto di cardiologia, a causa della carenza di medici e dirigenti, da dicembre non riuscirà a garantire il servizio necessario: “Il prosieguo dell’attività – aggiunge l’esponente del PD – può essere assicurato esclusivamente con un’integrazione di turni da parte di cardiologi di altri ospedali. Al momento risulta infatti garantito un supporto, per il solo mese di novembre, da parte dell’AOUSS, un aiuto significativo ma non sufficiente”.
“La Regione ci dica chiaramente quale sarà il destino della Cardiologia del San Francesco a partire dal mese di dicembre, quando verrà a mancare il fondamentale supporto delle altre aziende ospedaliere. Ora servono risposte urgenti e azioni concrete, non c’è altro tempo da perdere – conclude Roberto Deriu –, al fine di garantire il diritto alle cure dei pazienti e condizioni ottimali di lavoro per l’intero personale sanitario”.
Intanto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, ha richiesto la convocazione straordinaria della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni per fare il punto sulle carenze del personale sanitario e portare sul tavolo romano un documento unitario con le proposte di deroga e di modifiche normative da sottoporre all’attenzione del Governo. L’ iniziativa, che ha trovato il favore degli assessori alla Sanità delle altre Regioni, è stata presentata dall’assessore Nieddu questa mattina nel corso della seduta della stessa Commissione Salute che, fra i punti all’ordine del giorno, ha discusso una proposta che prevede l’impiego nell’emergenza urgenza dei medici specializzandi dei primi due anni. Uno strumento per dare ossigeno ai pronto soccorso ospedalieri, dove la carenza è percepita in tutto il Paese.
“Tutte le Regioni – dichiara Nieddu – soffrono per la carenza di personale sanitario. Serve un’azione forte e unitaria verso il Governo per superare le attuali regole che oggi rappresentano un ostacolo insormontabile per tutta una serie di soluzioni che si potrebbero mettere in campo per garantire ovunque i servizi di cura e l’assistenza. Con l’aumento delle borse di studio per le scuole di specializzazione abbiamo segnato un importante cambio di passo nella programmazione di personale sanitario nella nostra Isola, ma abbiamo necessità di strumenti straordinari per dare risposte forti anche nell’immediato e questo non può prescindere da un intervento del Governo. Nonostante la coperta sia corta siamo sempre riusciti a mantenere il sistema in equilibrio, ma se nella gestione delle risorse a disposizione le Regioni si ritrovano con le mani legate il risultato è quello di combattere una battaglia con le armi spuntate. Durante la pandemia il Governo ha varato numerose deroghe, l’attuale emergenza non è diversa e l’approccio deve esser lo stesso”.
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