Sono 20mila le firme raccolte in quattro giorni dalla petizione lanciata da “Professione insegnante” e diretta al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. I docenti chiedono un aumento di stipendio di almeno 200 euro netti mensili al prossimo rinnovo del contratto.
“Il contratto è scaduto da ben 3 anni – si legge nella petizione -. Nel marzo 2018 i sindacati firmarono un aumento vergognoso che non superò gli 85 euro lordi mensili, dopo ben 9 anni di vacanza contrattuale. In 12 anni i docenti hanno perso circa il 16% di potere di acquisto. Una riduzione che ha cambiato profondamente l’appeal dello status di lavoratore della conoscenza”.
Quella dei docenti italiani, come ricordato da “Professione insegnante”, è una situazione ben diversa rispetto ai colleghi europei, e in particolare Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna. “In questo periodo di pandemia – si sottolinea nella petizione – gli insegnanti hanno dato il meglio di sè, non risparmiandosi sotto ogni profilo, contribuendo a tenere aperti i canali dell’istruzione in ogni forma, anche con proprie risorse personali”.
“Noi insegnanti italiani chiediamo un adeguamento dello stipendio di almeno 200 euro netti mensili ad invarianza degli oneri contrattuali, per recuperare il potere di acquisto fermo, ormai, al 2009. E questo – concludono i professori, – a fronte di un aggravio notevole degli oneri burocratici del nostro lavoro, che determina situazioni di stress tali da far considerare, in alcuni casi, la nostra professione quale usurante”.
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