Sembra essere arrivati a una svolta nel caso dell’omicidio di Massimo Melis, l’operatore della Croce Verde di Torino, raggiunto da un proiettile alla nuca nella serata del 31 ottobre. Un uomo, fermato nel pomeriggio, è stato arrestato nella giornata di ieri 5 novembre in tarda serata.

In un primo momento si era battuta la pista sentimentale: si pensava che la vittima fosse stata uccisa da un presunto stalker di Patrizia, la donna che Melis aveva riaccompagnato a casa la notte di Halloween. Ma era stata proprio lei, i giorni scorsi a rifiutare questa ipotesi: “Nessuno mi dava fastidio, ho quarant’anni, non avrei mai dato retta a un sessantenne”, aveva dichiarato.

Secondo quanto risulta dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti, infatti, i motivi sarebbero strettamente economici. Melis aveva avuto dei problemi con gli inquilini di un appartamento di sua proprietà. Il dipendente della Croce Verde, aveva comprato una casa che però era finita all’asta. Gli inquilini all’interno dell’abitazione, di origine romena, non avevano pagato l’affitto né le spese condominiali. Questa situazione aveva messo in difficoltà Melis, in quanto si era creato un debito con la banca. Gli stessi amici e colleghi si erano offerti di prestargli del denaro ma lui aveva rifiutato.

Questa mattina alle 10,30 si sono tenuti i funerali nella chiesa di San’Antonio da Padova, nell’ominima via di Torino.

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